EUROPEE: OK CAMERA A SOGLIA DI SBARRAMENTO AL 4%
 











Via libera della Camera dei Deputati all’introduzione di una soglia di sbarramento al 4% nella legge elettorale per le europee. L’Assemblea ha infatti approvato l’emendamento del relatore, l’azzurro Peppino Calderisi, al provvedimento in discussione in Aula che introduce questo barrage.
I voti a favore sono stati 487, 29 i contrari, sei gli astenuti.
L’Aula della Camera ha ultimato l’esame-lampo degli ordini del giorno alla riforma della legge elettorale per le Europee. Come deciso dalla conferenza dei Capigruppo, le dichiarazioni di voto sul provvedimento si terranno a partire dalle 19 e saranno trasmesse in diretta televisiva. Fino ad allora la seduta è sospesa.
NAPOLITANO: TUTELARE PLURALISMO, MA NO FRAMMENTAZIONE
"Una eccessiva frammentazione della rappresentanza politica può in linea generale costituire un disvalore al pari di una sua eccessiva compressione, che possa sacrificare significative, essenziali
espressioni del pluralismo politico". E’ uno dei passaggi della lettera di risposta che Giorgio Napolitano ha inviato al ’Comitato per la Democrazia’ che gli aveva rivolto un appello contro la modifica della legge elettorale europea.
’PICCOLI’ PROTESTANO DAVANTI QUIRINALE, NO A SOGLIA - In concomitanza con la discussione alla Camera della legge elettorale europea che introduce uno sbarramento del 4%, i piccoli partiti riuniti nel Comitato per la democrazia hanno tenuto una manifestazione davanti al Quirinale. Intorno alle 12 circa 40 ex parlamentari hanno cominciato la manifestazione che si è svolta con toni decisamente pacati. Molto più numerosi dei politici erano giornalisti, fotografi e teleoperatori. Appena cominciata la protesta, manifestanti e operatori mediatici sono stati subito allontanati dalla piazza fino all’ingresso delle Scuderie del Quirinale, in pratica all’interno di un parcheggio. Non ci sono state obiezioni anche perché, come è noto, le
manifestazioni davanti alla sede della presidenza della Repubblica sono tassativamente vietate. Clemente Mastella, leader dell’Udeur, ha parlato, a proposito della soglia, di "umiliazione insopportabile" e di "offesa alla libertà e al pluralismo che sono componenti essenziali della democrazia". "L’anno scorso - ha aggiunto - sono stato buttato via in maniera ignobile. Ora rischio di pagare due volte anche perché, come i fatti stanno dimostrando ci sono state gravi irregolarità nei miei confronti". Secondo Mastella, non è accettabile che si decida di cambiare le regole del gioco mentre è già partita la raccolta delle firme per le candidature a Strasburgo. "Mi auguro - ha proseguito l’ex ministro della Giustizia - che Giorgio Napolitano voglia intervenire.
al punto di vista politico sia chiaro che non faremo alleanze con chi ci vuole ammazzare, in particolare con il Pd. Confermiamo le giunte che già sono in piedi, ma non andiamo avanti in questa direzione fino a quando il Pd non sarà
cambiato". Per Paolo Ferrero, segretario di Prc, "é molto grave il tentativo di esclusione dei partiti più piccoli dalle Europee: "Veltroni ha paura di perdere la poltrona perché il Pd sta perdendo consensi. Così pensa di recuperare voti mettendo fuori le sinistre. Ma non è colpa nostra se il Pd non funziona. E’ evidente che deve cambiare rotta e costruire con la dialettica una vera forza di opposizione e di sinistra". "Ci rivolgeremo alla Corte costituzionale - ha detto ai giornalisti Bobo Craxi del Partito socialista - perché non è legittimo cambiare le regole quando è già partita la campagna per la raccolta delle firme. Al Pd diciamo che un certo numero di amministrazioni locali che si accingono a fare con i partiti minori non avranno luce. A rischio sono anche quelle in carica". Craxi ha anche escluso che il suo partito possa accettare dal Pd "alcune candidature come diritto di tribuna perché Veltroni e i suoi amici sono a questo punto complici dell’assassinio politico della democrazia". Ansa