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Il Papa a Betlemme: -Sostegno al diritto palestinese di una patria sovrana-’ |
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Forte sostegno del Vaticano alle aspirazioni di uno Stato palestinese e appello ai giovani perché rinuncino a violenza e terrorismo. E’ questo il messaggio lanciato da Papa Benedetto XVI da Betlemme, tappa della sua visita nei Territori palestinesi. Il Pontefice è arrivato questa mattina nella cittadina situata poco a sud di Gerusalemme passando attraverso il contestato ’muro’ israeliano che separa lo Stato ebraico dai Territori ed è stato accolto dal presidente dell’Anp Mahmoud Abbas. "Signor presidente - ha detto Ratzinger rivolto ad Abbas - la Santa Sede sostiene il diritto del suo popolo a una patria sovrana palestinese nella terra dei suoi antenati, una patria sicura e in pace con i suoi vicini, all’interno di confini internazionalmente riconosciuti". Poi, nel corso della cerimonia di benvenuto al Palazzo presidenziale, papa Benedetto XVI ha ribadito la sua solidarietà alla popolazione palestinese. "Io so quanto avete sofferto. Il mio cuore è con tutte le famiglie che sono rimaste senza casa", ha detto il Pontefice, sottolineando che la visita che farà nel pomeriggio al campo profughi di Aida servirà "ad esprimere la mia solidarietà alla gente che ha perso cosi’ tanto". Infine, dopo aver espresso la sua "profonda compassione" nei confronti delle famiglie delle vittime dell’operazione israeliana a Gaza del gennaio scorso e aver auspicato "una più grande libertà di movimento" per i palestinesi, Benedetto XVI ha rivolto un appello ai "tanti giovani dei Territori: non permettete che la perdita di vite umane e la distruzione cui avete assistito alimentino il rancore e il risentimento nei vostri cuori. Abbiate il coraggio di resistere a ogni tentazione che possiate avvertire di ricorrere ad atti di violenza o terrorismo". Abbas ha ringraziato papa Benedetto XVI per la comprensione delle "sofferenze del nostro popolo". Nel ricevere il Pontefice a Betlemme, Abbas ha detto che il Paese "condivide il nostro dolore e le nostre ambizioni". "Lei ha detto che c’e’ speranza e la speranza in un domani in cui non ci siano occupazione, checkpoint, muri - ha affermato il presidente dell’Anp, rivolto a Benedetto XVI - profughi e prigionieri, ma la coesistenza in Terra santa".Adnkronos |
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