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ALLARME SFRATTI, 140.000 RICHIESTE DI ESECUZIONE |
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E’ allarme sfratti per le famiglie italiane. Nel 2008 le richieste di esecuzione sono aumentate di oltre il 25%, salendo a quasi 140.000. E le cifre, denunciano i sindacati, sono solo provvisori e destinati ad aumentare viste le difficoltà attraversate dai lavoratori in tempi di crisi e il persistente caro-affitti che non accenna a calare nonostante la recessione economica. In base ai dati preliminari del ministero dell’Interno nel 2008 su un totale di 51.390 nuove sentenze di sfratto (+17,14% sul 2007), la maggioranza assoluta, oltre 40.600, sono state per morosità. Le richieste di sfratto presentate dagli ufficiali giudiziari alla forza pubblica per eseguire gli sfratti sono state 138.040, con un aumento rispetto al 2007 del 26,13%. Gli sfratti eseguiti sono stati invece 24.996, l’11,25% in più rispetto al 2007. Da qui l’allarme dei sindacati. Il Sicet, il sindacato inquilini della Cisl, cita alcuni esempi eclatanti: a Venezia gli sfratti emessi sono saliti del 261%. In Emilia, Modena ha visto un’impennata del 50% delle richieste di esecuzione. Mentre a Roma si è arrivati a 53 mila (+171%). Numeri che hanno portato il Lazio al top della classifica regionale con oltre 54 mila richieste e un’impennata del 160%. Dati "preoccupanti" anche a Napoli con 1.800 esecuzioni. Palermo e Catania sono invece ai primi posti in Sicilia con rispettivamente 1.700 e 2.400 sfratti. "Il 2009 sarà peggiore: - sottolinea il segretario generale Guido Piran - prevediamo una ulteriore crescita per i provvedimenti di sfratto stimabile tra il 15 e il 20% e tutta nel capitolo della morosità". Per questo, la prossima scadenza della proroga degli sfratti del 30 giugno deve essere colta come opportunità "per comprendere anche la morosità. Il problema non deve essere solo rinviato di qualche mese. Serve un fondo di contributi per l’affitto con più risorse e una maggiore offerta di case di edilizia pubblica assieme ad una nuova legge sulle locazioni private che riduca il costo degli affitti". L’Unione inquilini parla di "frana sociale" e di "Italia sotto sfratto e sempre più povera". "Da questi dati - afferma il segretario nazionale Walter De Cesaris - si evince il fallimento delle politiche di liberalizzazione dei canoni e di privatizzazione dei patrimoni pubblici. E’ giunto il momento di una profonda inversione di rotta". Il sindacato presenta quindi quattro richieste essenziali: blocco generalizzato degli sfratti, compresi quelli per morosità; riduzione del 50% degli affitti; stanziamento subito di un miliardo di euro per il sostegno all’affitto; realizzazione di almeno un milione di case popolari a canone sociale. Ansa |
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