Bari, inchieste su appalti e finanziamenti
 











On. A. Tedesco

Mafia-politica-affari. Il presunto intreccio che avrebbe inquinato per anni la sanità pugliese aveva come figura chiave l’ex assessore pugliese alla sanità Alberto Tedesco, ora senatore del Pd. Sul quale, così come sugli altri 14 indagati, sono stati disposti accertamenti patrimoniali.
L’ex amministratore avrebbe avuto un "ruolo di vertice" in "un’organizzazione criminale, radicatasi all’interno della pubblica amministrazione, tendente a condizionare le scelte della stessa allo scopo di perseguire i progetti illeciti del sodalizio in esame, che spaziano dallo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, alle forniture dei beni e servizi alle Asl, agli appalti nelle aziende ospedaliere pugliesi". La pesante accusa è stata contestata a Tedesco dal pm Desirè Digeronimo contestava già nei decreti di perquisizione e sequestro eseguiti dai carabinieri nell’aprile 2009. Col passare del tempo sembra che i sospetti del magistrato siano aumentati e ciò
giustifica perchè ieri Digeronimo ha ordinato ai carabinieri di acquisire dalle sedi dei partiti del centrosinistra pugliese (Pd, Sinistra e Libertà, Lista Emiliano, Prc e Socialisti Autonomisti) i bilanci dal 2005 al 2008 e tutta la documentazione bancaria.
Il sospetto, tutto da verificare, è che parte del danaro confluito nelle casse di alcune imprese vincitrici di appalti sia poi tornato, almeno in parte, ai partiti o agli stessi politici. E dietro tutto anche l’ombra dei clan.
La pubblica accusa non ha dubbi: Tedesco - è scritto nel decreto di perquisizione - aveva nel sodalizio criminoso "il ruolo di vertice" mentre il suo collaboratore Mario Malcangi era il collegamento tra Tedesco e il mondo imprenditoriale ed era incaricato di tessere "i contatti e a portare a compimento gli interessi del sodalizio". Interessi che spaziavano dalla gestione degli appalti per la sanità, all’accreditamento presso la Regione di strutture sanitarie private, alla nomina in quota politica dei
direttori generali delle Ausl, ai concorsi per primario fino allo smaltimento dei rifiuti sanitari.
"Agli imprenditori e alle società - scrive il pm - viene garantita assistenza e un canale privilegiato per l’acquisizione di contratti, anche attraverso un illegale meccanismo di proroghe, per la fornitura di beni e/o servizi presso le Asl".
Secondo la ricostruzione dell’accusa, il sistema ideato da Tedesco poteva contare anche su "soggetti intranei al sodalizio" e cioè su alcuni manager delle Asl pugliesi, che sono indagati. Dall’indagine - sottolinea il magistrato - emergono anche i presunti interessi di Tedesco con il mondo imprenditoriale, "nel quale figurano società direttamente o indirettamente riconducibili alla sua famiglia", che da sempre opera nel settore delle protesi sanitarie.
In una conversazione, intercettata con una microspia il 30 giugno del 2008 e riportata nel provvedimento, Tedesco parla con l’imprenditore Diego Rana di ipotetiche correzioni da apportare
al piano sanitario. "Ti preparo un appuntino?" chiede l’imprenditore che gestisce a Bernalda (Matera) un centro di riabilitazione. E lui: "No! Non c’è bisogno. Basta che mi dici gli errori dove stanno".
Anche per questo gli inquirenti della direzione
distrettuale antimafia hanno disposto accertamenti, che sembra siano in atto già da tempo, su alcuni atti amministrativi della giunta regionale della Puglia e verifiche patrimoniali a carico di tutti e quindici gli indagati. de La repubblica