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L’Italia raccontata da Berlusconi -Va tutto bene, cresciamo più degli altri,
nessuno è rimasto senza reddito...- |
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di Beatrice Macchia
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Un paese dove tutto funziona. Sì, proprio quel paese dove i treni arrivano in orario. Dove il premier non ha nulla da nascondere, nè nella vita pubblica, nè in quella privata. Un paese di Bengodi dove c’è solo un piccolo problema. Circoscritto: una redazione un po’ troppo indipendente. Ma anche questo problema, pare di capire, in via di soluzione. E’ esattamente questa la fotografia dell’Italia, scattata dal premier. Ieri, a Palazzo Chigi, Berlusconi, nella tradizionale conferenza stampa che precede la «chiusura» dell’attività legislativa estiva, ha parlato ininterrottamente per un’ora. Di tutto. E di più. Svelando innanzitutto che le cose, per l’economia, non vanno affatto male. La prova? Uno studio dell’Ocse, secondo il quale l’Italia starebbe reagendo meglio degli altri alla crisi. Oltre a questa frase, il premier ci aggiunge anche una cifra, un numero. Quasi a voler dare dignità statistica al suo racconto. E dice che «il superindice italiano è salito di 4,8 punti». Sfortuna ha voluto, però, che mentre parlava dell’indicatore - è usato dall’Ocse solo prevedere le fasi di espansione o rallentamento delle economie -, l’Istat si incaricava di smentirlo. Proprio negli stessi minuti della conferenza stampa, infatti, l’istituto di ricerca ha fornito i dati della produzione industriale: meno 6%. Una catastrofe, che non ha precedenti da almeno 25 anni. A quel punto qualcuno deve aver informato il Presidente del Consiglio che, con nonchalance, ha subito cambiato discorso. Così è passato ad affrontare il tema del nucleare. Per rendere pubblico il suo «via libera» a quanto già deciso dalla maggioranza. E soprattutto per spiegare perchè in Italia l’energia costa così tanto. Colpa, neanche a dirlo, degli «ambientalisti». Ecco i suoi conti: «In passato eravamo all’avanguardia nella ricerca sul nucleare. Purtroppo gli "ambientalisti" hanno bloccato tutto facendo un regalo agli italiani che ora pagano il 40% in più l’energia rispetto ai partner europei». Ma adesso ci penserà il suo governo. Che sta già stipulando accordi con quei paesi che dispongono delle competenze necessarie. E’ finita qui? Naturalmente no. Nella conferenza stampa c’è stato anche un passaggio sul buon funzionamento dell’Alitalia - manco a farla apposta nello stesso momento in cui passeggeri di Fiumicino prendevano d’assalto i banconi della compagnia - e su come tutto proceda bene nella ricostruzione de l’Aquila. Addirittura qui si è quattro-giorni-quattro in anticipo sulla tabella di marcia. Via così, un solo accenno alle sue vicende private («nessuno può ricattarmi»), poi spazio alle domande. Una, la rivolge una giornalista del Tg3. La redattrice prende spunto dalla ultime dichiarazioni di Berlusconi, che s’è preso il merito dell’accordo sul gas fra Turchia e Russia, e spiega che il governo di Ankara ha rivelato pubblicamente il proprio imbarazzo per la presenza, invadente, del premier italiano alla trattativa. La risposta di Berlusconi è stata minacciosa: «Lei appartiene a una testata che ieri sera ha fatto quattro titoli di contrasto. Ne approfitto per dire che il servizio pubblico non dovrebbe attaccare né me né il governo, né l’opposizione». A conti fatti, insomma, l’unico problema è proprio quel telegiornale. Ma sicuramente provvederà a risolvere anche questo. |
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