Il Giornale attacca il direttore dell’Avvenire
La Cei lo difende e Berlusconi si dissocia
 











Alla fine anche Berlusconi è costretto a dissociarsi dal giornale di famiglia e dal direttore che ha tanto voluto alla direzione. "Sacro il rispetto della vita privata di tutti", dice il Cavaliere. Parole che arrivano dopo la durissima reazione dei vescovi. Scesi in campo per difendere il direttore di Avvenire, Dino Boffo, destinatario di un durissimo attacco personale da parte del Giornale di Vittorio Feltri.
"In merito alle accuse sollevate oggi da un quotidiano si intende confermare piena fiducia a Boffo, direttore di Avvenire, giornale da lui guidato con indiscussa capacità professionale, equilibrio e prudenza", diceva in mattinata un secco comunicato della Conferenza episcopale italiana.
Era la risposta, a stretto giro, a Vittorio Feltri che in un editoriale in prima pagina su Il Giornale diffida Boffo dal voler ancora "lanciare anatemi e tirare le orecchie a Berlusconi" per la sua vita privata. E lo fa sulla base di una presunta
vicenda giudiziaria legata a questioni sessuali in cui il direttore di Avvenire sarebbe stato coinvolto.
Altrettanto dura e netta era la replica di Boffo a Feltri. Il giornalista definiva "killeraggio" l’articolo e smentisce l’esistenza dei fatti a lui attribuiti. Subito arrivava la contro-replica del direttore de Il Giornale: nessun killeraggio ma solo la trascrizione "di un documento del casellario giudiziario, cioè pubblico".
Ma il cdr del quotidiano cattolico rilanciava. "Il plateale e ripugnante attacco a Dino Boffo sulla prima pagina de Il Giornale di oggi è una chiara intimidazione al direttore di Avvenire e a tutta la redazione del quotidiano" dicono i giornalisti. Che insistono: "E’ un attacco personale al direttore di Avvenire ma anche un attacco alla libertà di pensiero e di stampa".
Intanto anche dal fronte Pdl si levavano critiche al quotidiano della destra. "Esprimo tutta la mia solidarietà umana e professionale a Dino Boffo - diceva il vicepresidente el
partito alla Camera, Maurizio Lupi - oggetto di un attacco brutale ed inspiegabile. Quello del Giornale è un comportamento inaccettabile.
Ancora più duro l’intervento del presidente dell’Udc, Rocco Buttiglione, che esprimeva la sua "incondizionata stima" a Boffo e dichiarava: "Berlusconi non può immaginare che non venga fatta risalire a lui la colpa di questa aggressione condotta dal suo giornalista di fiducia sul suo giornale di famiglia. Sembra che qualcuno lavori per provocare una rottura fra questa maggioranza di governo ed i cattolici italiani. E questo qualcuno non si trova all’interno della opposizione ma all’interno della maggioranza".