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SCORIE NUCLEARI
Fuori gli operai Fiat, dentro il nucleare
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di Gemma Contin
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La prima centrale nucleare si farà in Sicilia, a Termini Imerese, al posto della Sicilfiat. Parola di Claudio Scajola, ministro delle Attività produttive, che si appresta a un "tour" negli Stati Uniti, il prossimo 28 settembre, per chiudere "importanti accordi strategici in campo energetico e militare". Cosa c’entrano le due cose? C’entrano, perché negli accordi strategici che stanno per essere conclusi con gli americani c’è di mezzo il futuro delle forniture di Finmeccanica, monopolista pubblico dell’industria militare, e c’è di mezzo la "conversione" della Ansaldo da società di armamenti e di trasporti militari in società energetica a vocazione nucleare, Ansaldo Energia, appunto, e la sua branca specifica Ansaldo Nucleare, destinata a diventare il maggiore concorrente dell’accordo tra l’Enel e la francese Edf, detentrice delle tecnologie nucleari di terza generazione. Come mai Ansaldo e Finmeccanica? e come mai il ministro va a cercare partner in America? e da dove spunta il sito di Termini Imerese come prima dislocazione di una centrale atomica? Va detto allora che per anni alla guida di Finmeccanica assieme al presidente Francesco Guarguaglini c’è stato Roberto Testore, che veniva dalla Fiat, la quale dai tempi del progetto di acquisizione della Opel ha parlato di chiusura dello stabilimento di Termini Imerese e invocato "nuove destinazioni industriali" per la fabbrica siciliana. Teniamo poi presente che tra i "dieci saggi" che affiancano il governo sulla questione nucleare c’è anche Alberto Lina, gran commis di Stato e di imprese industriali (Fiat, Pirelli, Techint, Impregilo) il quale per dieci anni è stato vicepresidente e ad della stessa Finmeccanica. Dunque Scajola va in America per siglare l’accordo Italia-Usa per la produzione di energia nucleare: uno dei "pallini" del ministro al G8 sull’energia di Roma, che prevede la cooperazione tra la Westinghouse e la società di Finmeccanica Ansaldo Energia, definita dal Sole 24 Ore «testa di ponte della tecnologia atomica Usa in Italia». Ed è certo, per chi conosce anche poco il sistema industriale americano, che lì fanno sul serio e che gli accordi sono sempre accompagnati da studi di fattibilità in fase avanzata, perché un minuto dopo gli americani cominciano a predisporre i progetti attuativi per la pronta realizzazione e il più celere rientro degli investimenti. Per questo ad accompagnare il ministro ci saranno due "operativi" come Giuseppe Zampini, ingegnere nucleare, ad di Ansaldo Energia, e Roberto Adinolfi, ad di Ansaldo Nucleare, che ha già realizzato una centrale atomica in Romania in partnership con i canadesi. La notizia ha provocato grande allarme tra i lavoratori e nel sindacato. Dice Gianni Rinaldini: «In relazione all’accordo Italia-Usa sulla produzione di energia nucleare che dovrebbe essere siglato il 28 settembre, fonti giornalistiche attribuiscono al ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola l’intenzione di prevedere l’insediamento di una centrale nucleare a Termini Imerese. Ciò ha determinato uno stato di tensione e ulteriore preoccupazione tra i lavoratori. La riconversione dall’auto al nucleare non soltanto è sbagliata ma sarebbe persino paradossale per il futuro del Paese. A causa del susseguirsi di voci nei diversi stabilimenti del Gruppo emerge la necessità e l’urgenza che la presidenza del Consiglio convochi le parti sociali - chiede il segretario della Fiom-Cgil - per aprire un confronto con la Fiat su un piano industriale che garantisca tutti i suoi stabilimenti nel nostro Paese».
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