-No B day- certezza di infiltrazioni violente
 







di Rosario Amico Roxas




L’idea di una giornata di protesta popolare per chiedere le dimissione di questo premier, sarebbe Libera e democratica in uno Stato libero e democratico, ma l’Italia non lo è; non sappiamo rendercene conto ma siamo ostaggio di un uomo, spregiudicato, arrogante, convinto di potere dominare una nazione intera e turlupinare  il resto del mondo.
Ha inventato una destra che destra non è, basando il suo potere sull’entusiasmo più o meno pilotato e sull’indignazione contro chiunque si ritrovasse a dissentire; stimola ammirazione ma anche disgusto. Non riesce ad essere riflessivo, perché necessiterebbe di autocritica, cos’ cede alla reazione; da qui le reazioni, le contraddizioni, le affermazioni seguite da smentite, sempre emotive e mai ragionate, di fronte a qualunque evento, per cui ne risulta il limite di fermarsi sempre alla superficialità degli eventi, alla divinizzazione dei sondaggi, alla religione delle ricerche di mercato,
descrivendo
una mosca come un elefante e un elefante come un insignificante parassita, ma sempre evitando di analizzare e valutare le vere cause.
Da questa serie di contraddizioni  che appartengono all’uomo nella sua reale natura, discende la teorizzazione del complottismo, che arriva al delirio interpretativo.
Una manifestazione come quella programmata per il 5 dicembre, giorno del " No B Day", non può essere accettata dal personaggio come manifestazione democratica, ma verrà manipolata come cospirazione, come tenebrose alleanze, per cui reagirà e lo farà a suo modo.
Intanto saranno incrementati i soldati nelle strade di Roma, quindi la tecnica dell’infiltrazione facilmente realizzabile. Bastano poche centinaia di euro a testa per raccogliere un paio di centinaia di ragazzotti  ansiosi di scatenare la loro repressa violenza.   Anche a formalizzarsi una manifestazione pacifica, basteranno quei pochi giovani per scatenare la violenza; basterà bruciare qualche
cassonetto, fracassare qualche vetrina, e, se la necessità dovesse richiederlo, anche il lancio di qualche bomba molotov. Il tutto sufficiente a scatenare la verve repressiva di selezionati reparti delle forze dell’ordine, che dichiareranno di essere insufficienti per contrastare la folla (per la prima volta sarà aumentata la stima dei presenti, per innalzare il livello di pericolo); interverranno i ministri competenti, in pieno accordo con il CdM e con il presidente del consiglio, per allertare rinforzi fino alla "necessità" di esercitare la repressione, la  più violenta possibile.