Congo, l’Onu ammette:-Un fallimento totale-
 











La missione dei Caschi Blu nella Repubblica Democratica del Congo? un fallimento totale. A dirlo non è la solita Ong o qualche politico locale, ma le stesse Nazioni Unite. È quanto emerge infatti in un rapporto presentato da una missione di esperti dell’Onu svolta sul territorio, e presentata all’inizio di novembre al Palazzo di Vetro. Che non lo ha reso pubblico; ma di cui ampi, imbarazzanti, stralci sono ormai noti, e diffusi dalla Bbc on line e da altri organi di stampa.
La missione - la più imponente del mondo, forte di circa 25mila militari - non è riuscita a bloccare la deriva anarchica della ricchissima regione dell’Est del Congo (Nord e Sud Kivu), di fatto sotto il controllo delle truppe ribelli di hutu ruandesi, i cui capi si erano rifugiati in quella zona dopo il genocidio del ’94. Il gruppo, (Forze Democratiche per la Liberazione del Ruanda) non solo non è stato sconfitto, ma è riuscito ad ampliare la sua egemonia sul territorio
tramite ripetuti attacchi alla popolazione civile. E oggi esercita un pieno controllo del Kivu e sul commercio dei suoi ricchissimi prodotti naturali, spesso d’intesa con le truppe regolari di Kinshasa, che, in teoria, dovrebbero combatterli. Secondo il rapporto, i ribelli godono anche del sostegno di una prospera rete internazionale di finanziamenti e appoggi.
Dal documento vengono alla luce non solo violazioni dell’embargo con collusioni internazionali, ma una situazione di sicurezza ben lungi dall’essere migliorata nell’est del paese, al confine con Rwanda, Uganda e Burundi. Gli esperti sostengono che nell’area armi, oro e stagno alimentano i traffici dei gruppi ribelli, mentre le operazioni militari condotte nell’est dall’esercito appoggiato dai "caschi blu" della locale missione dell’Onu (Monuc) da inizio anno per neutralizzare le Fdlr sono «fallite» e hanno anzi contribuito a peggiorare la crisi umanitaria, spingendo molte altre persone a lasciare le loro case; i
"peacekeeper", sottolineano gli esperti, sono stati dunque "incapaci" di portare un miglioramento del rispetto per i diritti umani.
Il documento mette in imbarazzo i governi di non pochi paesi: l’Uganda è indicata come piattaforma di transito dell’oro trafugato dalle Fdlr, Burundi e Tanzania come basi di appoggio, mentre il riavvicinamento tra il Rwanda e il governo di Kinshasa viene presentato come "una collusione per interessi economici". Il rapporto denuncia Paesi non africani. E’ il caso della Francia, dove vivono esponenti delle Fdlr in esilio, degli Usa, che ospitano i conti del Cndp, della Cina, collegata a vendite di armi, o dell’Inghilterra, coinvolta nel commercio di minerali.
r.e.