Una controfinanziaria da 40 miliardi su ambiente,diritti, e qualità sociale
 











Una "contro-finanziaria" da 40 miliardi, fondata su sostenibilità ambientale, diritti e qualità sociale: è la replica di Sbilanciamoci! alla Finanziaria di Tremonti, contenuta nel Rapporto 2010 "Uscire dalla crisi con un nuovo modello di sviluppo", presentato ieri a Roma. Un intervento equivalente all’1,6% del Pil del 2010 e allo 0,9% del 2011, coperto in parte da nuove entrate e da risparmi sulla spesa pubblica, in parte dall’indebitamento necessario per far fronte alla crisi. Due gli obiettivi generali: fronteggiare la crisi e rilanciare l’economia sulla base di un modello di sviluppo sostenibile. Sbilanciamoci! indica cinque azioni da intraprendere: primo, promuovere adeguate politiche del lavoro ed estendere gli ammortizzatori sociali ai lavoratori delle piccole e medie imprese e ai precari, equiparandoli ai dipendenti a tempo indeterminato delle grandi imprese. La spesa complessiva per questa prima azione sarebbe di 5 miliardi di euro
Secondo, promuovere un piano nazionale di opere ambientali e sociali come la realizzazione di 500 mila impianti fotovoltaici (4,25 miliardi), 500 treni per pendolari (2,5 miliardi), 20 progetti di mobilità sostenibile (precisamente, 1.000 piste ciclabili, 5 mila vetture in car sharing, 2 mila nuove vetture per il trasporto pubblico locale), per una spesa di 1 miliardo. Infine, la messa in sicurezza di almeno 9 mila scuole, che costerebbe 9 miliardi. La realizzazione di queste opere costerebbe quindi complessivamente 16,750 miliardi.
Il terzo punto è il rafforzamento delle politiche di welfare, con l’apertura di 5 mila nuovi asili nido (1,650 miliardi), 1.000 strutture a favore di disabili e anziani non autosufficienti (1 miliardo) e l’introduzione dei livelli minimi di assistenza (2 miliardi), previsti nella legge 328 del 2000 e mai realizzati. A questi interventi, vanno aggiunti altri in favore del diritto allo studio, degli immigrati, il rafforzamento del servizio civile e
misure di rafforzamento della sanità pubblica. Complessivamente, la spesa prevista per questa voce sarebbe di 7 miliardi e 890 milioni.
Il quarto punto riguarda il sostegno alle imprese, con incentivi all’innovazione e alla ricerca, accesso al credito e defiscalizzazioni che permettano il mantenimento e la stabilizzazione dei rapporti di lavoro. Complessivamente, questi interventi costerebbero 4 miliardi e 360 milioni. Il quinto e ultimo punto è il sostegno al potere d’acquisto attraverso tre misure fondamentali: introduzione della 14a per i pensionati sotto i 1.000 euro lordi mensili (1 miliardo); restituzione del fiscal drag ai lavoratori dipendenti (4 miliardi); reintroduzione del Reddito minimo d’inserimento per i disoccupati e per chi non usufruisce di altri ammortizzatori sociali (1 miliardo). Complessivamente, la spesa per questo punto sarebbe di 6 miliardi.
Per le risorse, lotta all’evasione fiscale, tassa patrimoniale, riduzione delle spese militari, rinuncia a grandi
opere, prima fra tutte il ponte sullo stretto; riduzione di una parte della spesa pubblica.
Redattore Sociale