Soddisfatti o rimborsati
 







Rosario Amico Roxas




E’ l’ora dell’amore; è scattata la pantomina del “volemose bbbene”; la vittima delle calunnie; il perseguitato dalla magistratura; l’uomo più processato del pianeta, ma pur sempre il miglior statista degli ultimi 150 anni; il pacificatore/pacifista (auto)candidato al nobel per la pace; la vittima di un’aggressione nella quale” poteva perdere la vita” (come ossessivamente ripete il fido fede)… perdona tutti. Perdona gli italiani che non lo hanno votato (i coglioni), perdona i giornalisti della carta stampata, delle TV, che hanno osato criticarlo (i farabutti), perdona i magistrati, anche quelli che portano calzini viola; perdona con insistenza, con petulante ripetitività.
Questa insistenza ha colpito al cuore del sistema; è stata univoca l’affermazione che sarebbe cambiato  tutto, grazie al rinnovato o ritrovato amore che dovrà risultare reciproco.
Immediata l’offerta di dialogo che generosamente il vincitore/vittima/perseguitato offri al
popolo degli sconfitti e dei denigratori; atto sublime di generosità, signorile conferma che “bisogna saper vincere”, e ora “bisogna saper amare”, amare tutti, come il premier garantisce di amarci, sorvolando sui tantissimi torti che gli sarebbero stati inferti.  
Soddisfatto il Presidente della Repubblica che vede realizzata la tanto sospirata pacificazione, in nome e per conto di un dialogo foriero di benessere, solidarietà, sviluppo per tutta l’Italia; anche Napolitano non è  più “uno di loro” ma il sig. Presidente di tutti gli italiani, il custode della Costituzione, il garante delle regole, al quale esprimere telefonicamente i “sensi del mai discusso equilibrio istituzionale”.
Soddisfatto il Pontefice che tra i primissimi ha espresso la sua gioia per “il nuovo clima istauratosi in Italia”. Certo ci voleva $i£vio per compiere il miracolo del mutamento climatico, esente da perturbazioni, con miti temperature nella media dei rilevamenti stagionali e dei sondaggi
di gradimento personale del premier, con assenza di quei fastidiosi venti che provocano la formazione di correnti, con annessi ripensamenti.
Soddisfatto il popolo italiano…?  Non lo so.
A me è sembrato in trepida attesa, quasi incredulo, come se si chiedesse “Ma che sta dicendo ?”
Le fasce più deboli e bisognose  volgono l’attenzione al ricordo e alle promesse: defiscalizzazione degli straordinari, bonus bebè, riduzione delle aliquote secondo parametri familiari, riduzione drastica dei costi dello Stato e della spesa pubblica, normalizzazione a tempo indeterminato dei precari, politica di contenimento dei  prezzi  al  consumo specie per i beni di prima necessità, aumento della pensione minima a 1.000 €, riduzione del numero dei parlamentari, riduzione dei benefici alla “casta”, drastico ridimensionamento del parco delle auto blu (circa 500.000, anzi 499.999 in quanto Alemanno ha rinunziato alla sua contentandosi di quelle della scorta che lo accompagna
da sette anni), abolizione del bollo auto, accoglimento delle regole imposte dall’appartenenza all’UE  e spostamento di Emilio Fede, con tutta la rete4, sul satellite.
Tutto ciò che doveva accadere entro i primi 100 giorni e  si rinnova ora con la legge dell’amore e del Partito dell’amore.
Per un imprenditore che basa le sue fortune sui messaggi promozionali e applica alla politica il metodo Coca-Cola che consiste nell’insistenza di slogan, fino a condizionare qualunque consumatore, dovrebbe valere a più usata delle garanzie che un buon venditore promette ai suoi acquirenti: “Soddisfatti o rimborsati”.
Aspettiamo lo scorrere di  ulteriori 100 giorni, dal momento della scoperta dell’amore, per maturare il diritto a pretendere la restituzione di quel voto ottenuto con gli slogan menzogneri,  promesse in attesa di verifica e ampollosi messaggi di novella perdonanza.
La logica è stringente, come per tutti i venditori vale la regola: SODDISFATTI  o 
RIMBORSATI.