E’ legge, agenzia beni confiscati
 







Pullo M. Rosaria




don Luigi Ciotti

Il Senato approva, in via definitiva, con un voto all’unanimità, la conversione in legge del decreto che istituisce l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. L’opposizione, ha ritirato gli emendamenti ed è passato il testo già approvato dalla Camera. L’ istituzione dell’ Agenzia è finalizzata ad assicurare l’unitarietà degli interventi di confisca, consentendo una più rapida e efficace allocazione dei beni sequestrati.
L’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita’ organizzata, avra’due sedi una a  Reggio Calabria e operera’ sotto la vigilanza del ministro dell’Interno. l’altra a Palermo , caldeggiato dal presidente del Senato Schifani.  Gli organi dell’Agenzia, che restano in carica per quattro anni e sono rinnovabili solo una volta nel mandato, il direttore e’ il prefetto Alberto Di Pace, il consiglio direttivo ed il collegio dei
revisori. Del collegio direttivo faranno parte: un rappresentante del ministero dell’Interno; un magistrato designato dal ministero della giustizia; un altro individuato dal Procuratore Nazionale Antimafia; il direttore dell’Agenzia del Demanio o un suo delegato. L’organizzazione dell’Agenzia sara’ disposta con dei regolamenti, in base ai quali i rapporti tra l’Agenzia e l’Agenzia del demanio riguardo all’amministrazione ed alla custodia dei beni confiscati,per i quali l’organismo funzionera’ da amministratore giudiziario, saranno regolati da un’apposita convenzione non onerosa. La nuova Agenzia, avra’ una struttura di circa 30 dipendenti e può avvalersi della collaborazione dell’Agenzia del Demanio e delle prefetture territoriali. Il magistrato continuera’ ad avere un rapporto diretto con l’amministratore incaricato di gestire i beni. All’Agenzia verranno affidati vari compiti dopo il decreto di confisca di primo grado, potra’ anche amministrare il bene,  oppure servirsi di un amministratore che ha gestito l’immobile o la societa’ nella fase iniziale.I beni confiscati non potranno piu’ essere ’’venduti’’ all’asta con il rischio di farli tornare alle cosche, ma si dovranno vendere normalmente, a trattativa privata, e per un prezzo che non sia inferiore all’80% del loro valore effettivo.
Non potranno aspirare a l’incarico di amministratore. persone condannate a una pena che comporti l’interdizione dei pubblici uffici anche temporanea o chi e’ stato oggetto di una misura di prevenzione. In piu’, per l’affidamento dell’incarico di amministratore si dovranno seguire criteri di rotazione e di trasparenza.
I beni che risultassero  inutilizzabili  si ordinerà  la demolizione o la distruzione.