Puglia, salviamo le Isole Tremiti
 







di Pullo M. Rosaria




La Petroceltic Elsa srl ha avuto parere positivo dal ministero dell’Ambiente per sondare il mare tra il Gargano e le Isole Tremiti alla ricerca del petrolio.
L’area prescelta, è vicina a quella in cui nove capodogli si spiaggiarono lungo il litorale della Foce Varano, tra i comuni di Cagnano Varano e Ischitella.
L’unica clausola di buon senso che il ministero ha manifestato alla Petroceltic Elsa è relativa all’obbligo per la società di dotare le navi di ricognizione di un sistema di avvistamento dei cetacei.
Gli investimenti nel settore energetico vanno fatti, ma non nel petrolio il cui utilizzo va in direzione opposta agli impegni presi dal nostro Paese con la firma del protocollo di Kyoto.
La presenza della costruzione di piattaforme petrolifere trasformerebbero il territorio,danneggiando il turismo, la salute dei cittadini , la pesca e una cultura materiale sedimentata nel tempo ed un contesto ambientale e naturalistico straordinario
che rimangono il "segno caratterizzante". E’ una vergogna pensare di deturpare le bellezze delle Isole Tremiti, le quali rappresentano una vera ricchezza per l’Italia dal momento che lì sorge una delle tre aree marine protette.
Si è svolta una riunione straordinaria del Consiglio provinciale di Foggia, nel Centro polifunzionale comunale dell’Isola di San Domino. All’assemblea hanno partecipato: il Consiglio provinciale al completo, parlamentari, consiglieri regionali pugliesi eletti in Capitanata, molti amministratori dei Comuni dauni, associazioni di settore.
Dopo gli interventi si approva un ordine del giorno che decreta sostanzialmente il primo vero «no» della Provincia di Foggia a qualsiasi attività connessa alla ricerca ed estrazione di petrolio da parte della società irlandese Petroceltic Elsa srl a largo dell’arcipelago delle Isole Tremiti.
Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha comunicato agli amministratori pugliesi sulle isole Tremiti «che tanta
mobilitazione era esagerata circa il rischio di trivellazioni, e si parla di trivellazioni già in corso. Mi sembra assurdo perché non è stato autorizzato proprio niente» ed aggiunge che -gli è stato richiesto di realizzare delle indagini con ecosonar quindi senza nessun buco nel mare-. -Ma su questa richiesta - ha precisato - che lambisce una delle riserve naturali protette, il ministero non si è ancora pronunciato perché deve valutare le conseguenze di una indagine di questo tipo-.
D’altra parte, ha detto il ministro dell’Ambiente, l’indagine -viene eseguita affinché una volta trovato il petrolio si passi alle trivellazioni. Noi stiamo valutando e, alla luce di un parere contrario che ci è giunto dalla Regione Puglia, lo faremo con la massima attenzione-.
Secondo il ministro, quindi, -c’è stato un allarme comprensibile ma totalmente ingiustificato-.
Una scelta inaccettabile che va contro il buon senso ed evidenzia ancora una volta la scarsissima considerazione che il Governo
nazionale mostra per le regioni del Mezzogiorno, territori da utilizzare come discariche o ai quali succhiare risorse e che invece andrebbero sostenuti nell’azione di sviluppo economico e sociale oltre che di risanamento ambientale.