Federalismo: Di Pietro vota con la maggioranza
 











On. A. Di Pietro

Giornatona per quello che riguarda la politica di Palazzo.
Le tasse non si tagliano.
Silvio Berlusconi avverte che non e’ il momento per la riduzione dell’imposizione fiscale. "Il taglio delle tasse sarà il dividendo del federalismo fiscale" ha detto. Semmai, dice in un colloquio riportato nell’ultimo libro di Bruno Vespa, sarà il piacevole risultato della riforma in senso federale. Anzi, con il federalismo si combatter àla piaga dell’evasione fiscale. "In nessun Paese d’Europa si sta parlando di taglio delle tasse, ne’ si pensa di poterlo fare da parte dei governanti piu’ responsabili: la crisi economica non lo consente, e non lo consentirà fintanto che non sarà stata definitivamente superata, cosa che ora non e’ avvenuta", taglia corto i premier. Tanto piu’ che, nonostante l’Italia abbia finora mostrato "di sapere tenere i conti in ordine, come hanno riconosciuto tutti gli organismi di controllo internazionali", resta costretta "a collocare 250
miliardi l’anno di titoli del debito pubblico". Conclusione del ragionamento: "Sarebbe una presunzione fissare ora delle date sul calendario. Ci siamo impegnati a fare una riforma del fisco entro tre anni, cioe’ entro il termine della legislatura, e lo faremo. Riforma fiscale significa riduzione entro il triennio della pressione tributaria che altri, prima di noi, hanno portato a un livello tra i piu’ alti al mondo".
Il Federalismo passa in Bicamerale.
La Bicamerale presieduta da Enrico La Loggia ha votato il parere sul federalismo demaniale. Il Pd si e’ astenuto. Voto contrario solo di Udc e Api. "Quando ci sono cose importanti e sentite dalla gente, alla fine i partiti si schierano da quella parte". Cosi’ il ministro per le Riforme, Umberto Bossi, ha commentato il voto favorevole della bicameralina sul federalismo demaniale, passato con il voto favorevole non soltanto della maggioranza ma anche dell’Italia dei Valori. A chi gli chiede se si possa dire che oggi
e’ partito, il leader del Carroccio, soddisfatto, ha risposto: "Si’". E ha aggiunto: "Cominciamo a pensare il presente, il mondo va avanti, ma la tappa di oggi e’ molto importante".
Di Pietro vota l’ennesima porcata.
Sul federalismo intanto viene da Antonio di Pietro un importante via libera, anche se solo in materia di ferealismo demaniale. L’Italia dei Valori dice si’, ma precisa: "non trasgrediamo in alcun modo al mandato elettorale: siamo e restiamo all’opposizione, non abbiamo nulla a che spartire con questo governo e lo si vedrà sulla manovra economica". La Cisl, con Andrea Bonanni, parla di guai creati da una "bruttura che il governo deve eliminare", cioe’ proprio l’evasione fiscale. Anche perche’ non e’ un criterio di equità che in tempi di crisi paghino solo i dipendenti pubblici. Replica Maurizio Sacconi, ministro del welfare: la manovra e’ tutta "da discutere", ed in circostanze come l’attuale e’ buona norma sentire bene le parti sociali.
Paolo
Ferrero: si tratta di una misura molto negativa.
Paolo Ferrero, portavoce della Federazione della Sinistra, in una nota afferma: "Il Federalismo demaniale che il governo sta varando in realtà apre la strada alla privatizzazione dei beni pubblici, dalle spiagge in avanti. Si tratta di una misura molto negativa ed e’ gravissima la posizione dell’Italia dei Valori che regge il moccolo al governo su questo tema. Sul Federalismo si sta facendo una enorme opera di mistificazione perche’ viene presentata come il toccasana di tutte le questioni mentre significa semplicemente un taglio della spesa sociale e un aumento delle privatizzazioni. L’esatto contrario di cosa servirebbe per uscire dalla crisi e l’esatto opposto all’obiettivo della campagna referendaria per l’acqua pubblica".
I Verdi indignati con Di Pietro.
L’annuncio del ’si’’ al ’Federalismo demaniale’ da parte del leader dell’Idv Antonio Di Pietro e’ semplicemente vergognosa". Lo dichiara il presidente
nazionale dei Verdi Angelo Bonelli per il quale "sono inaudite sciocchezze quelle dette da Di Pietro, per cui siccome i beni del Demanio rendono poco allora meglio venderli". Ancora, "non viene in mente a Di Pietro che invece di regalare il patrimonio di Stato ai poteri forti si poteva fare una riforma per far pagare i giusti canoni per le concessioni demaniali e le sorgenti idriche?". Ma, aggiunge Bonelli, "quello che non deve e non puo’ sfuggire agli italiani e di cui Di Pietro e’ consapevole, e’ che grazie al federalismo demaniale i beni che verranno venduti otterranno (contestualmente alla delibera di alienazione, secondo quanto previsto dal federalismo demaniale) la variante urbanistica". Per cui "i terreni agricoli (circa 1 milione di ettari) saranno venduti a prezzo agricolo e poi si potr àcementificare- denuncia il leader dei Verdi- i conti correnti dei grandi costruttori saranno centuplicati da un’incredibile speculazione economica mentre assisteremo alla cementificazione di decine di migliaia di ettari agricoli". Il Federalismo demaniale "non e’ nient’altro che una mega svendita dei beni di stato consentendo una speculazione senza precedenti", conclude Bonelli.