La "lobby" di scrittori pugliesi pro-Vendola?
 







di Antonio Prudenzano




Presidente Niki Vendola

Il Governatore pugliese è sempre più lanciato verso le Primarie del Pd, sostenuto (anche) dai tanti giovani scrittori della sua regione. Tanto che si parla di ’lobby’ pro-Vendola. Ma se tale ’lobby’ esiste, non pende affatto dalle labbra di Nichi. Tra questi intellettuali, si incontrano infatti i dubbi di Alessandro Leogrande sulla fattibilità dell’"esportazione del modello" fuori dai confini regionali, le richieste di Nicola Lagioia ("Ora vogliamo i fatti, Vendola deve meritarsi il nostro credito") e Vito Bruno ("Si gioca tutto sulla questione ambientale, non solo riguardo all’Ilva di Taranto"). Mentre lo scrittore pugliese più ’commerciale’, Donato Carrisi, viene ’trascurato’: "Le 200mila copie del mio libro finora non l’hanno spinto a contattarmi. Forse non gli interesso perché scrivo thriller e non di temi sociali...". Ma la forza di Nichi, come ricorda lo stesso Lagioia, sta proprio nella sua capacità di "ascoltare le critiche" (e le tanto mitizzate ’Fabbriche di Nichi’ sono l’esempio perfetto della scelta del leader di Sinistra Ecologia Libertà di non circondarsi di ’yes man’). Intanto il banchiere Guido Roberto Vitale lo ’sdogana’: "Vendola è l’unico che può ridare speranza alla sinistra"...
"Nichi Vendola come Walter Veltroni? Per com’è andata con l’ex sindaco di Roma, mi auguro di no... Non vorrei facesse la stessa fine politica!". Lo scrittore ed editor barese Nicola Lagioia è lapidario a proposito del paragone tra il riconfermato Governatore della Puglia e l’ex segretario del Pd. Eppure, proprio come Veltroni, anche Vendola è un leader molto amato dagli intellettuali, quelli pugliesi in particolare. Tanto che c’è chi inizia a defirli una "lobby". Lagioia, a proposito di questa definizione, tiene però a precisare: "Se questa lobby esiste io, che pure ho sostenuto Nichi alle Primarie, non ne faccio sicuramente parte, avendolo incontrato personalmente solo un paio di volte. Ma in ogni caso non userei il termine
lobby: qui nessuno ha fatto favori a nessuno. Semplicemente, come si può non sostenere Vendola dopo che negli ultimi anni abbiamo avuto politici come D’Alema, tanto per citarne uno?".
Lobby o meno, il fenomeno-Vendola esiste fra scrittori, artisti, giornalisti, docenti universitari, musicisti, cineasti che sostengono Nichi in Puglia, per provare a capire se il suo sia o meno un "modello politico" esportabile anche fuori dai confini regionali. Lo stesso leader di Sinistra Ecologia Libertà, infatti, in più occasioni ha manifestato il proprio "interesse" per le prossime Primarie del Pd. Va letto proprio in questo senso lo sviluppo delle tanto mitizzate "Fabbriche di Nichi" anche al di fuori della Puglia. Si tratta di, come esse stesse si definiscono, "non semplici comitati elettorali, ma spazi diversi, attivi e creativi. Volontari di tutta la Puglia che attivano un processo di rete e partecipazione: idee, proposte, informazioni e contenuti di ogni genere nascono e si diffondono
vorticosamente per tutta la regione, attraverso il web e le azioni sul territorio".
"Le stesse ’Fabbriche’ fuori dalla Puglia rischiano di non funzionare". Parola di Alessandro Leogrande, scrittore, giornalista e vicedirettore del mensile Lo straniero. Di origini tarantine, anche lui, come d’altronde lo stesso Lagioia e gran parte degli scrittori pugliesi, vive a Roma. Leogrande ci spiega: "Non possono infatti essere animate solo dai tanti pugliesi emigrati... Più in generale, esiste un problema politico: l’esportabilità del modello innanzitutto all’interno della sinistra nazionale. C’è anche da capire se il linguaggio di Vendola, che tanto affascina una parte del Sud e una parte della sinistra, possa comunicare ed essere percepito anche al Nord... Io mi auguro che tutto ciò sia possibile, ma il passaggio non sarà immediato". Leogrande allarga il discorso: "Non va dimenticato, poi, che su scala nazionale il peso dei partiti nella ’creazione’ della candidatura di Vendola è e sarà
determinante, mentre invece nelle ultime Regionali pugliesi lo è stato inevitabilmente meno. Ce la farà Vendola a ’resistere’ e a sparigliare nel centro-sinistra anche a Roma? Di sicuro, il Governatore dovrà crearsi alleanze molto concrete fuori dalla sua Regione, soprattutto a livello politico. Anche perché non sono convinto che Bersani sarà il candidato leader del futuro centro-sinistra... Tanto per capirci, se Vendola si candida davvero alle prossime Primarie, il Pd potrebbe rispondere con un nome a sorpresa come quello di Chiamparino, che oggi sembra tanto sostenere Vendola, ma che in realtà sa benissimo che questo suo appoggiare Nichi in futuro potrebbe trasformarlo proprio nel suo sfidante principale".
Le parole di Leogrande dimostrano che, se la "lobby" di intellettuali pugliesi pro-Vendola esiste, non pende dalle labbra di Nichi come si potrebbe immaginare... E’ al contrario evidente la volontà di operare una costruttiva "critica dall’interno", visto anche che, come spiega
Lagioia, "la forza delle ’Fabbriche di Nichi’ sta nel fatto che bacchettano Vendola quando sbaglia. Non è circondato da ’yes man’ e lui è sempre disposto a fare autocritica. La sua fortuna è quella di non essere ancora stato contagiato dall’egocentrismo. Detto questo, personalmente mi auguro che Vendola si meriti il credito che noi intellettuali insieme a migliaia di pugliesi gli abbiano dato. Ora sta a lui dimostrare nei fatti di poter mantenere le promesse. Da scrittore in particolare, infatti, spero che le istituzioni regionali inizino finalmente a sostenere il tanto decantato fenomeno della nuova narrativa pugliese dando vita a un festival letterario importante, come a Mantova o in Sardegna, ad esempio, fanno già da anni".
E a proposito di "critica dall’interno" (Leogrande suggerisce a Vendola di "cambiare registro linguistico quando interviene nei talk show tv perché se nei comizi ’funziona’, sul piccolo schermo rischia di penalizzarlo"...), un altro scrittore pugliese di
stanza a Roma, Vito Bruno, a differenza di altri da sempre defilato rispetto a ciò che accade nei palazzi del potere della sua regione d’origine, è molto chiaro nella sua posizione: "Mi interessano i fatti. Vendola si giocherà gran parte della sua credibilità sul rispetto della legge sulla diossina e più in generale sulla questione ambientale, non solo in riferimento all’Ilva di Taranto. Quanto alla possibilità che il modello-Vendola possa essere esportato a livello nazionale, credo che "il suo populismo sia speculare a quello berlusconiano e in questo senso lo avvantaggi visto che la politica italiana è sempre più fondata su una leadership personale". L’autore del recente "L’amore alla fine dell’amore. Una lettera dalla parte dei padri", è scettico sull’esistenza di una lobby di intellettuali pugliesi che circonderebbe Vendola, ma avverte: "L’intellettuale non deve mai diventare il giullare del principe...".
Donato Carrisi è sicuramente lo scrittore pugliese più importante a
livello commerciale. Il suo romanzo d’esordio, il thriller "Il suggeritore" (Longanesi), è stato il libro di un debuttante italiano più venduto l’anno scorso, raggiungendo le 200mila copie. Il suo attesissimo ritorno in libreria è previsto a maggio 2011. Nel frattempo, nonostante il successo nazionale (compresa la vittoria del premio Bancarella 2009) e internazionale, l’autore e sceneggiatore di Martina Franca non compare mai quando si parla degli scrittori pugliesi vicini al Governatore: "Stimo politicamente Vendola, ma non lo conosco personalmente. Lui con me non si è mai fatto sentire. Temo che non scrivendo romanzi sociali e non occupandomi di politica io gli interessi poco...".
Nel frattempo, Vendola continua il suo tour in Italia (pochi giorni fa era a Milano, ospite della Bocconi, in occasione del premio Puglia) e all’estero: si è appena recato a Bruxelles, dove è stato nominato dal Comitato delle Regioni coordinatore della Piattaforma di cambiamenti climatici e sviluppo
sostenibile. Il suo obiettivo è intessere tele a livello politico ed economico anche fuori dalla Puglia, in vista della candidatura alle Primarie del Partito Democratico di cui già si sta iniziando a discutere. In una video-intervista concessa il 24 aprile di un anno fa al direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino, Vendola dichiarò provocatoriamente: "Gioco con le parole perché non voglio che le parole si prendano gioco di me". Il problema è capire se quelle parole che tanto bene il Governatore 52enne sa usare, e che tanto hanno contribuito al suo successo, basteranno a garantirgli una scalata vincente alla leadership del centro-sinistra prima e del Paese poi.
Per governare l’Italia un uomo solo, per quanto carismatico possa essere, forse però non basta. Quindi, se davvero l’aspirazione di Nichi Vendola è quella della leadership della sinistra, gli saranno indispensabili delle alleanze. E infatti già si parla di un possibile "ticket" Veltroni-Vendola per provare a togliere
l’Italia al centro-destra. E c’è anche chi prevede la necessità di un "tricket", cioè di un’ulteriore terza figura, che rappresenti la parte più moderata e centrista, che affianchi Vendola e Veltroni per governare l’Italia nel post-berlusconismo.
Gay, con un passato nel Pci, l’orecchino ben in vista, un po’ poeta un po’ filosofo, certo un sognatore che sa parlare ai giovani e che incanta le donne di ogni età. Ma davvero la sinistra italiana di oggi avrà il coraggio di sfidare Berlusconi (o chi per lui) affidandosi a una figura così ’alternativa’? A qualcuno tutto ciò sembra un’utopia irrealizzabile, una bellissima "bolla", un modo per rifugiarsi nel sogno a occhi chiusi, perché ad aprirli si rischia che il castello in aria si schianti al suolo, schiacciato dalla realtà/gravità impietosa, l’ennesimo fallimento: l’Italia e il centro-sinistra non sarebbero ancora pronte a tanto.
Ma davvero Vendola è così lontano dal mondo del potere, dalla finanza e dal mondo dell’economia? Lo
"sdoganamento" nei suoi confronti di Guido Roberto Vitale, banchiere milanese "di sinistra" molto noto (in passato è stato presidente di Lazard Italia, Ad di Euromobiliare, consigliere del Fondo Ambiente Italiano, presidente di Rcs MediaGroup, e attualmente è anche azionista della casa editrice Chiarelettere, ndr) fa pensare l’esatto contrario. Qualche settimana Vitale (ai tempi considerato l’anti-Cuccia...) ha fatto molto parlare sulla stampa per la festa che ha organizzato nella sua villa di Cisternino (Brindisi), che ha segnato una sorta di ’ingresso in società’ di Vendola, ospite d’onore non dichiarato. Vitale ha così commentato il fenomeno-Nichi:  "Provo grande simpatia nei suoi confronti, ritengo che il Governatore della Puglia sia molto capace, che abbia una visione. Mi pare l’unico esponente della sinistra di oggi in grado di ridarle una speranza. E’ il solo ad aver capito, in una sinistra distratta, che con la caduta del Muro di Berlino e con la globalizzazione è scomparso il popolo ed è rimasto l’individuo, che può essere di sinistra o di destra a seconda della convenienza. Vendola ha l’apertuta mentale e la flessibilità per comprendere e interpretare questo nuovo stato delle cose. Inoltre, è in possesso della libertà intellettuale necessaria per capire dove va il mondo e dove deve andare la politica se vuole governarlo. Ha compreso che in certe condizioni il mercato funziona meglio dello Stato, mentre in altre avviene il contrario". Se non è una "candidatura pesante" questa... Dalla sua Vendola non ha solo gli intellettali, i giovani e le "mamme", quindi. E a Nichi questo può solo far piacere... de Affaritaliani.it,