Paolo Rossi protagonista di un docufilm sulla vertenza Fiat
 











Oltre il format. Tra il tragico e il comico. Alla ricerca del registro più adatto. Per cinque giorni l’attore comico Paolo Rossi e una piccola troupe corsara hanno girato tutta Pomigliano d’Arco per rintracciare la giusta chiave di lettura per la delicata vertenza Fiat. Una vicenda attorno a cui ruotano migliaia di storie, le persone e la loro vita, in una cittadina in bilico tra conflitto e solidarietà. Un’esperienza surreale raccontata in R.C.L. - Ridotte Capacità Lavorative, un instant-film prodotto da Mauro Berardi e Agenzia Multimediale Italiana (ami), per la regia di Massimiliano Carboni.
«Surrealismo civile... fantascienza... surrealismo civile....». Con quale registro raccontare Pomigliano d’Arco e la relativa vertenza Fiat? Se lo è chiesto per cinque giorni Paolo Rossi, accompagnato per Pomigliano da una troupe leggera e corsara, tutta indaffarata a girare un documentario: RCL - Ridotte Capacità Lavorative. C’è il serio rischio che
questo lavoro possa inaugurare una nuova corrente informativo-narrativa, una specie di “realismo magico” ai tempi della globalizzazione. «Io la chiamerei surrealismo civile. Viviamo anche a Pomigliano sotto la dittatura del paradosso che può essere raccontato con un approccio visionario, stravolgente, appunto surreale», dichiara convinto Paolo Rossi che aspetta di vedere la prima del suo “RCL” magari davanti ai cancelli della fabbrica intitolata al grande filosofo illuminato Giambattista Vico: soltanto uno dei paradossi di tutta questa vicenda.
Il documentario prodotto da Mauro Berardi e dall’Agenzia Multimediale Italiana (ami) vede la regia di Massimiliano Carboni e la partecipazione di Marcello Colasurdo, oltre che di Emanuele Dell’Aquila, storica spalla di Paolo Rossi. «All’Ami non bastava la sola cronaca per raccontare quello che si è patito nella surreale notte del referendum voluto da Marchionne», spiega uno degli autori di RCL. «Così il giorno dopo abbiamo tirato giù un
canovaccio e lo abbiamo proposto a Paolo Rossi che, anziché scoraggiarsi viste le nostre “RCP (Ridotte Capacità Produttive)”, si è entusiasmato e ha raccolto la sfida». Il risultato è un lavoro serio, serissimo, sia nella sua anima documentaristica: le interviste al sindaco Lello Russo, al parroco don Peppino Gambardella, al sindacalista Fiom Andrea Amendola, durante la cena di cinque operai con le relative famiglie. Che nella sua anima comica: Paolo Rossi ed Emanuele Dell’Aquila che scoprono Pomigliano come Totò e Peppino che sbarcano per la prima volta a Milano. Un matrimonio perfetto, tradotto in nuovo dogma stilistico dall’attore: «Camminare in bilico tra tragico e comico è la soluzione migliore per far arrivare il messaggio da un punto di vista diverso: il comico che entra a schiaffo nella cosa drammatica esalta la gravità del problema». Un cortocircuito necessario affinché Pomigliano non risulti un luogo situato sulla luna e resti ancora in Italia, vicino Napoli, sotto il monte Somma.