Cav: giudici a delinquere Anm: -Così crea tensione-
 











Non c’è voluto molto a grattare il pelo del doroteo e riscoprirci il solito lupo Berlusconi. La sceneggiata dello statista moderato che incolla i cocci del suo governo spargendo buone promesse gli è resistita addosso appena poche ore, giusto il tempo di rientrare dalla Camera a palazzo Grazioli, l’altra sera dopo il discorso più democristiano della sua vita. E’ stata troppo forte la tentazione di quei pochi fans che festeggiavano sotto casa il suo compleanno per non dare finalmente sfogo a se stesso, testa e pancia. O forse restava troppo nell’aria la prospettiva delle elezioni anticipate per non buttarla nuovamente sul noto cliché elettorale dell’attacco ai magistrati, delle barzellette, stavolta contro gli ebrei, e della machista rassicurazione che lui «colleziona una ragazza al giorno. Nel frattempo, grazie a l’Espresso, emerge anche il filmato di una sua vecchia visita all’Aquila dove sembra attorniato da militari e dove non resiste al racconto di un’altra storiella contro Rosy Bindi, conclusa da una sonora bestemmia a Dio. E così è servita anche la Cei, intanto, ribadisce l’«angustia» per la situazione del Paese ma «plaude e apprezza» gli impegni del governo sull’agenda bioetica e sulla famiglia, «incoraggiando» a passare ai fatti.
Ma è la sera stessa della fiducia alla Camera che possiamo ritrovare il Cavaliere al naturale, svelato da una telecamera nascosta e messo in rete da RepubblicaTv. A ruota libera dice cose gravissime. Indecente è la storiella sull’avarizia degli ebrei, il Berlusconi cultura. Ma più concretamente pericoloso è quel che si lascia sfuggire, o vuole farsi sfuggire, nel suo violento comizio contro i giudici e la Corte costituzionale. Un attacco così pesante da indurre l’Associazione magistrati a infrangere il proposito di -non rispondere alle quotidiane invettive, anche dall’estero- che Berlusconi rovescia sui giudici. -Così si alimenta la tensione-, denuncia l’Anm. -Addirittura - sottolinea nella sua
nota - secondo Berlusconi l’intera magistratura italiana, fino alle sezioni unite della Cassazione, sarebbe parte di un’associazione a delinquere diretta a sovvertire l’ordinamento democratico-.
Dalla registrazione si capisce infatti che il premier propone una -commissione parlamentare che faccia nomi e cognomi e dica se c’è un’associazione a delinquere-. Niente meno. -Come credo io-, tiene a precisare Berlusconi e sta parlando appunto della magistratura. La lingua del premier batte sul dente dolorante del processo Mills. Il Pm De Pasquale, nelle parole del capo del governo, sarebbe lo stesso che -ha fatto morire Cagliari che si è ucciso- durante Tangentopoli nell’era Craxi e più recentemente avrebbe la colpa di essersi opposto allo scivolamento del procedimento Mills verso l’auspicata prescrizione. -La cosa drammatica, tragica - sostiene ancora Berlusconi - è che tre diversi collegi, primo grado, secondo grado, appello e Cassazione, hanno asseverato- la tesi dell’odiato pubblico
ministero. Qui il premier scorge la trama dei -giudici di sinistra che vuol sovvertire il risultato delle elezioni ed eliminare colui che è stato eletto-. Il complotto avrebbe altre conferme: -Quando esce una legge che non va al Pm - aggiunge Berlusconi sul portone di palazzo Grazioli - lui la impugna e la porta all’attenzione della Corte Costituzionale e questa la abroga-.
Il contorno del Cavaliere a ruota libera è arcinoto, tutti sono contro di lui tranne "il popolo": -la sinistra, il centro, i giudici, i giornaloni-. Cosa serve chiedere agli elettori una larga maggioranza se poi la «sovranità del Paese è in mano ai pm»?
Infine la cosiddetta barzelletta sull’ebreo nascosto a tremila euro al giorno senza rivelargli che Hitler non c’è più. Terribile. E dire che il giorno dopo Berlusconi avrebbe dovuto farfugliare qualcosa per rimediare all’intervento antisemita del "suo" Ciarrapico.
Il video di Repubblica è uscito ieri, poco dopo l’incontro di Berlusconi al Quirinale. Era
fresco il messaggio di Napolitano al congresso dell’Unione delle camere penali, ovviamente sulla giustizia, il cui -rinnovamento- - afferma il Capo dello Stato - -va affrontato in ogni settore e specialmente in quello penale con interventi non disorganici né settoriali ma di ampio respiro-. E’ un altolà alle leggi ad uso e consumo del potere. Il Presidente della Repubblica chiede -un confronto scevro da sterili contrapposizioni e non influenzato dalle contingenze-. E tutti sanno quali siano le "contingenze" personali su cui ruotano le "riforme" della giustizia di Berlusconi e dei suoi.
Nel merito del rinnovamento del sistema penale Napolitano riconosce «rilievo centrale» al -rafforzamento del ruolo garante del giudice, alla rigorosa riqualificazione di quello del difensore- e all’attuazione del -giusto processo-.
L’indignazione degli esponenti dell’opposizione per le parole fuori onda e le intenzioni fuori norma di Berlusconi è generale. Ma il presidente del Consiglio si limita
a replicare a proposito della "barzelletta" contro Bindi e Dio, relegandola alla solita -risata-, mentre Bondi si prodiga nel dargli ragione sui magistrati. F. F.