Malasanità,morire non si deve...
 







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La Commissione errori ha redatto il rapporto facendo assumere all’allarme malasanità connotati numerici incontestabili e preoccupanti. In Italia, in media, ogni mese, si contano 15 casi di errori in campo sanitario. Uno ogni due giorni. In poco più di un anno, dal primo ufficio di presidenza di fine aprile 2009 a metà settembre 2010, la commissione parlamentare ha esaminato 242 casi...
Episodi di presunta malasanità, di cui 163 hanno fatto registrare la morte del paziente. O per errore diretto del personale medico e sanitario, o per disservizi o carenze strutturali. Su 163, 88 sono vittime di errori che si concentrano in due sole regioni: Calabria  e Sicilia .
E’ quanto emerge dall’analisi dei casi all’esame della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario e i disavanzi sanitari regionali. Episodi che dopo un esposto, una segnalazione, o magari un articolo di giornale, arrivano sul tavolo del presidente della
Commissione Leoluca Orlando. Che interviene. Nel particolare dall’analisi emerge che su 242 casi ’attenzionati’, si sono verificati in Calabria, Sicilia,  Lazio, Campania, Puglia e Lombardia,  Veneto, Toscana, Emilia Romagna,  Liguria, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ,Abruzzo, Trentino Alto Adige, Umbria, Marche e Basilicata...
La Calabria è al primo posto per quanto riguarda i decessi. Tra gli episodi all’esame della Commissione errori, i morti legati a presunti casi di malasanità sono: Calabria,Sicilia, Lazio, Campania, Puglia,Liguria, Emilia Romagna,Toscana, Veneto , Lombardia , Piemonte ,Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Basilicata...
Scorrendo le tabelle della Commissione, su un totale di 242 casi di malasanità, 186 riguardano presunti errori da parte dei medici e del personale sanitario. Errori che potrebbero aver causato 123 decessi. Anche qui, sezionando il dato su base territoriale, si evidenziano le situazioni più critiche in
Calabria e Sicilia.
I casi di malasanità non sempre però hanno a che fare con l’errore diretto del medico. Spesso nascono da disservizi, carenze, strutture inadeguate. Tutte lacune del Servizio sanitario nazionale che la Commissione cataloga come ’altro’.
Intervenuti sul rapporto della Commissione parlamentare, i sindacati medici, ammettono che ci sarebbe bisogno di una riorganizzazione globale del sistema sanitario nazionale. "I dati relativi fanno riflettere", ha detto il segretario nazionale dell’Anaao Assomed Costantino Troise, mentre Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp Cgil medici, ha invitato le Istituzioni a "riorganizzare in fretta il Ssr ".
"In Italia - ha spiegato Troise - ogni anno si ricoverano 7,5 milioni di persone, per un totale di circa 50 milioni l’anno di giorni di degenza complessivi in ospedale. Si fanno inoltre 300 milioni di visite specialistiche e circa 1 miliardo di esami di laboratorio: numeri importanti. Questo per dire - ha precisato - che
i dati sui presunti casi di malasanità vanno sempre rapportati al volume delle prestazioni erogate".