Fondiaria-Sai e Milano Assicurazioni in calo, i conti in rosso
 











Le svalutazioni azzoppano le trimestrali del gruppo Ligresti, i cui titoli perdono rapidamente quota mentre a Milano gli operatori si interrogano sulle reali intenzioni delle banche creditrici del gruppo,  che sembrerebbero intenzionate (in particolare Mediobanca e UniCredit) a non partecipare alla ricapitalizzazione di Premafin (che diffonderà domani i dati dei nove mesi) e che sembrerebbero voler collegare il rifinanziamento del debito all’ingresso di Groupama nella holding della famiglia Ligresti.
Milano Assicurazioni ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con una raccolta premi complessiva del lavoro diretto si 2.587,2 milioni di euro, in crescita dell’ 1% rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente. In particolare nei rami Danni la raccolta del lavoro diretto risulta pari a 2.225 milioni, in calo dell’1,2% rispetto al settembre 2009, mentre nei rami Vita è pari a 362,2 milioni (+17,2%).
Il Combined Ratio operativo cala al
101% dal 106,1,% al 31 dic. 2009 (97,9% al 30 settembre 2009); il Combined Ratio comprensivo degli oneri tecnici cala a 104,7% da 108,9% (101,5% al 30 settembre 2009).
Il risultato consolidato di gruppo è negativo per 373 milioni (contro i 26,9 milioni di utile di un anno prima), “sostanzialmente” a causa delle rettifiche di valore che hanno influito negativamente per 344,9 milioni, mentre il patrimonio netto di gruppo cala da 1.881,9 milioni a fine 2009 a 1.649,3 al 30/09/10.
Fa meglio la controllante Fondiaria-Sai, che vede la raccolta premi complessiva del lavoro diretto attestarsi a 9.914,3 milioni di euro, con un incremento del 7,8% anno su anno. In particolare nei rami Danni la raccolta del lavoro diretto si consolida a 5.142,2 milioni (+0,1% spetto al settembre 2009), mentre nei rami Vita è pari a 4.763,7 milioni (+17,4%).
Il Combined Ratio operativo cala a 102,2% da 105,4% al 31 dicembre 2009 (100,2% al 30 settembre 2009); il Combined Ratio comprensivo degli oneri
tecnici cala a 105,2% da 108% (103,3% al 30 settembre 2009). In questo caso la perdita consolidata è di 431,4 milioni (contro gli 0,9 milioni di utile di un anno prima), a causa delle rettifiche di valore su strumenti finanziari di capitale per 350,3 milioni, mentre patrimonio netto di gruppo si riduce dai 3.711 milioni al 31/12/09 a 3.140 a fine settembre, con un margine di solvibilità pari al 109%.
Quanto al capitolo debito Fondiaria-Sai ricorda che il finanziamento, per 75 milioni di euro (sul quale il gruppo paga un tasso pari all’Euribor a 12 mesi maggiorato di uno spread di 200 punti base), stipulato nel giugno dl 2009 con Mediobanca, sarò rimborsato in un’unica soluzione alla scadenza del 31 gennaio 2011, mentre “risultano accese posizioni debitorie con scadenza inferiore ai 12 mesi per complessivi  141 milioni circa, interamente riferibili a società controllate appartenenti al settore immobiliare”.
E proprio il fronte del debito resta sotto osservazione, perché
secondo le ultime indiscrezioni di stampa una parte almeno dei creditori vorrebbero l’introduzione di una “clausola di rimborso anticipato obbligatorio” nel caso di versamento di un aumento di capitale, cosa che dirotterebbe nelle casse dei creditori stessi (specie se a cascata si dovesse procedere, come si evince dall’accordo del 29 ottobre, ad aumentare il capitale di Fondiaria-Sai) parte dei 225 milioni di aumento di Premafin (di cui 145 milioni messi complessivamente da Groupama).
Il tutto mentre altri istituti ancora starebbero sollecitando un tasso di interesse più elevato dei 150 punti base che sarebbero stati proposti il 21 settembre scorso in occasione del primo incontro di presentazione del piano di ristrutturazione del debito. Così sul finale di seduta Fondiaria-Sai scivola poco oltre i 7 euro per azione con un calo del 3,7% circa e Milano Assicurazioni cede il 3% a 1,33 euro a titolo. Luca Spoldi