Va in opsedale con una frattura, muore a 22 anni
 







di Alfredo Pecoraro




Era giunto al pronto soccorso con una gamba fratturata ma è morto per un'embolia. E' la nona vittima in Sicilia di un sistema sanitario ormai nell'occhio del ciclone. Luca Ragusa, 22 anni, è deceduto dopo essere stato sballottato da un letto all'altro. Adesso il padre chiede giustizia e punta il dito contro i medici dell'ospedale Villa Sofia e della clinica privata Triolo che denuncia per negligenza mentre solo all'ospedale Civico i sanitari avevano rilevato - tramite la Tac - un'embolia polmonare. Troppo tardi. Il giovane è morto subito dopo l'esame. La Procura di Palermo ha aperto un'inchiesta per risalire a eventuali responsabilità. Luca Ragusa era arrivato a Villa Sofia con una gamba fratturata, a causa di un'incidente stradale. Dopo lo scontro il ragazzo è stato trasportato in ambulanza all'ospedale Villa Sofia, dove gli era stata riscontrata una frattura alla gamba. Il giovane è stato poi trasferito in una clinica privata perché mancavano i posti letto. La sera successiva al ricovero però sarebbe avvenuto il peggioramento. «Mio figlio aveva una embolia - racconta il padre, Giuseppe Ragusa - ma nessuno se ne è accorto. Non riusciva a respirare, aveva il rantolo e mi chiedeva aiuto». Gli stessi sanitari della clinica hanno deciso il trasferimento all'ospedale Civico dove il ragazzo è stato sottoposto ad una tac. Ma dopo l'esame è sopraggiunta la morte per embolia polmonare. Secondo il direttore generale di Villa Sofia, Antonino Bruno, sarebbe stata eseguita tutta la prassi necessaria. Dall'azienda ospedaliera Civico fanno sapere che il giovane è arrivato di notte in condizioni gravissime e irreversibili: «Dalle indagini immediatamente espletate è stata accertata la presenza dell'embolo. Subito dopo si è verificato il decesso». L'autopsia sul corpo del giovane è stata fissata per oggi all'Istituto di medicina legale del Policlinico. da Il Manifesto