-Conseguenze letali per le voci critiche-
 







Castalda Musacchio




-Siamo ancora in attesa del testo definitivo ma l’intento è ormai chiaro. Il Governo con un colpo di mano ha deciso di infierire senza tentennamenti sul pluralismo e la democrazia-. Roberto Natale, alla guida della Federazione della Stampa, non accenna a sminuire la drammaticità dei fatti. -I tagli? Sono tutti confermati. E le conseguenze - ammette - rischiano di essere immediatamente letali-.
Il taglio di novantacinque milioni di euro all’editoria e all’emittenza locale è confermato, ed ora?
Sì, i tagli sono confermati. Siamo ancora in attesa del testo definitivo, ancora in queste ore si cerca di capire se ci sarà qualche ulteriore aggiustamento nei fondi che, dopo una lunga battaglia e con un largo coinvolgimento di un ampio schieramento parlamentare, eravamo riusciti a ripristinare nella legge di stabilità. Ed ora? Tremonti ha deciso un colpo di mano.
Le conseguenze annunciate rischiano di essere nefaste...
Le
conseguenze? Dirò di più: rischiano di essere ”immediatamente” letali, perché alcune di queste testate non sono in condizione di reggere nemmeno ai 60 giorni di dibattito parlamentare che la legge consente. Il primo effetto di questa modifica contenuta nel Milleproroghe è che le banche non daranno più gli anticipi alle imprese che, proprio in forza della legge di stabilità, li avevano potuti negoziare.
C’è ancora qualche speranza?
In queste ore, sembra di capire, che la discussione si muova su spostamenti di fondi che potrebbero colpire il credito per la carta ma non sappiamo ancora se, alla fine, questa sarà la conclusione. Noi come sindacato della stampa diciamo che non c’è motivo di tagliare un solo euro all’editoria e il fatto che Tremonti abbia voluto mettere in contrapposizione l’editoria con l’attività del tutto rilevante delle associazioni che ricevono il finanziamento del 5 per mille è una contrapposizione ignobile, è una delle cose più sporche che
questo Ministro abbia potuto fare. Noi siamo sempre stati chiari: ci siamo da sempre battuti affinché non un euro venga tolto all’intervento pubblico a favore del non profit. Certo che se un intervento è inevitabile crediamo che si debba procedere in maniera non indiscriminata. Non si possono colpire grandi e piccoli allo stesso modo.
Eppure, le risorse per il 5permille si potrebbero trovare anche altrove...
Le risorse per il 5permille ci sono e come. Basta pensare alle frequenze televisive, agli introiti della pubblicità. Servirebbero solo le briciole di quello che si muove nella grande emittenza per consentire un finanziamento degno e senza colpire nessuno. Questa? E’ la riprova che il Governo si muove ”strutturalmente” ed in subalternità a certi interessi. Anche in questo, purtroppo, è il Governo del conflitto di interessi. Con una lucidità drammaticamente coerente colpisce tutte quelle offerte che vogliono rendere variegato il panorama della cultura e del
sapere in Italia. Purtroppo, in questo disegno c’è una coerenza durissima nel modo in cui si cerca di indebolire o spegnere le voci non allineate. Un colpo di mano indegno per il pluralismo e la democrazia.