La Corte fa i Conti in tasca alla Rai di Masi
 











Guai seri per gli attuali vertici Rai, per la prima volta chiamati, dalla Corte dei Conti, a rispondere personalmente dei soldi pubblici spesi illegittimamente. Potrebbe essere la rivoluzione anti lottizzazione politica, sempre invocata e mai praticata. Gli ’esborsi ingiustificati’ a cui fa riferimento la Procura riguardano la rimozione ed il conseguente ’prepensionamento’ di due direttori che andavano ’politicamente’ sostituiti: l’allora direttore della TGR Angela Buttiglione e l’ex direttore della radiofonia Marcello Del Bosco.
Le somme contestate sono rilevanti. Oltre agli incentivi aziendali previsti per il ’prepensionamento’, viene contestata l’elargizione di forti somme (435 mila euro alla Buttiglione e 260 mila a Del Bosco) per astenersi, per almeno due anni, da attività professionali in concorrenza con la Rai. L’iniziativa della Corte dei Conti parte da un esposto del Consigliere di amministrazione Nino Rizzo Nervo e potrebbe presto
estendersi ad altri casi noti in cui, le scelte dei vertici hanno provocato un danno aziendale grave.
Si parla di rimozioni ingiustificate, di promozioni altrettanto sospette e di atti amministrativi regolati più da scelte politiche di appartenenza che da ragioni aziendali. Non ultime le rimozioni del direttore della terza rete Paolo Ruffini e della conduttrice del Tg1 Tiziana Ferrario: provvedimenti cassati dalla magistratura del lavoro. Un fronte infinito di contenzioso che vede schierato, oltre al sindacato giornalisti Usigrai, la stessa Adrai, l’associazione sindacale dei dirigenti e la Commissione Pari Opportunità, chiamate in causa da recenti provvedimenti di esclusione privi di razionalità funzionale e di soluzione aziendale corretta.ami-e.r.