Germania: scandalo diossina 4700 gli allevamenti chiusi
 











Si allarga in Germania lo scandalo dei mangimi alla diossina, che dopo le uova potrebbe aver contaminato anche la carne di maiale ed il latte. Attualmente sono stati chiusi 4709 allevamenti, mentre dei 153 situati nella regione dell’Emsland, in Bassa Sassonia, 15 allevamenti sono specializzati nella produzione di latte ed altri 31 in quella di mucche e vitelli. Delle 4.468 aziende agricole chiuse per precauzione in Bassa Sassonia, la maggior parte riguarda allevamenti di maiali. In una dichiarazione rilasciata al quotidiano Bild, il chimico di Greenpeace, Manfred Santen, spiega che «i mangimi alla diossina sono stati forniti anche agli allevamenti di mucche. La diossina si deposita nelle parti grasse degli animali, dunque anche nel latte». Anche Christiane Gross, portavoce dell’organizzazione per il controllo alimentare "Foodwatsch", afferma che «al momento non si può escludere che latte contaminato dalla diossina sia finito negli scaffali dei supermercati». Nel frattempo un portavoce del ministero dell’Agricoltura della Bassa Sassonia ha confermato la rivelazione del quotidiano Hannoversche Allgemeine Zeitung, secondo il quale la presenza della diossina nei mangimi era stata individuata già il 19 marzo 2010, mentre lo scandalo è scoppiato solo alla fine di dicembre. Un laboratorio privato aveva scoperto nel marzo scorso che la percentuale di diossina contenuta nei grassi destinati alla produzione di mangimi, prodotti dalla società "Harles & Jentzsch" era doppia di quella massima consentita, ma il rapporto è arrivato al ministero solo lo scorso 27 dicembre. In base ad un’inchiesta della procura, "Harles & Jentzsch" avrebbe commercializzato per la produzione di mangimi dei grassi industriali ed in 9 campioni su 20 degli stessi la percentuale di diossina avrebbe superato il livello massimo consentito di 0,75 nanogrammi. In alcuni casi il valore riscontrato di diossina è stato di 10,05 nanogrammi, oltre dieci volte quello massimo tollerato dalla legge. (AGI)