-I detenuti rischiano di raddoppiare-
 







di Matteo Bartocci




Gli effetti della Cirielli sotto la lente del responsabile giustizia del Prc «Per evitare un disastro totale è urgente creare strutture diverse dal carcere»
«Con la legge Cirielli i tossicodipendenti e gli immigrati in carcere raddoppieranno altro che storie». Giuliano Pisapia, deputato Prc e responsabile del tavolo sulla giustizia, lancia l'allarme per gli ultimi dati Istat sul carcere e presenta le controproposte dell'Unione.
Ancora una volta dietro le sbarre si vede un quadro infernale.
Sono cifre spaventose che peraltro si riferiscono al 2004 e quindi a una situazione sicuramente migliore rispetto a quella attuale. Oggi infatti i detenuti sono stabilmente più di 58mila. In proporzione poi sono aumentati enormemente i tossicodipendenti, i sieropositivi e gli stranieri, mentre sono diminuiti (al 12% del totale, ndr) i detenuti definitivi per reati di particolare gravità o fatti di sangue.
Una situazione
drammatica su cui incombe come un macigno la legge «ex Cirielli»...
Io non la chiamo ex Cirielli perché la parte peggiore di quella legge, che aumenta le pene per i recidivi e azzera le pene alternative, è intatta. Ma come dimostrano i dati Istat, i recidivi sono nella stragrande maggioranza tossicodipendenti, emarginati e immigrati. Sono assolutamente certo che se passa la Cirielli la popolazione carceraria, soprattutto rispetto a questi soggetti, raddoppierà.
E' una denuncia grave. Il ministro parla al massimo di 3mila persone in più all'anno.
Io parlo a ragion veduta. Secondo statistiche ufficiali il 70% delle persone che scontano l'intera pena in carcere sono recidivi. Con la Cirielli torneranno in carcere i «soliti noti» e con pene ancora più elevate. E' una norma criminogena e inaccettabile per un paese civile.
Qual è la controproposta dell'Unione?
Se vinceremo le elezioni approveremo in tempi rapidi il nuovo codice
penale. Del resto i lavori sono già in fase avanzata: c'è il testo della commissione Grosso (epoca Ulivo) e quello della commissione Nordio (Cdl). Rispetto alle sanzioni tutti convergono su un punto, tant'è vero che il ministro Castelli ha cassato la sua commissione: vanno punite con il carcere solo le condotte che creano un danno effettivo patrimoniale o personale. Tutto il resto deve essere depenalizzato o punito con misure come la detenzione domiciliare nel weekend, la «permanenza» domiciliare, misure interdittive che non limitano la libertà personale, lavori finalizzati al risarcimento del danno o socialmente utili e altro. Ricordo che solo il 3% delle persone con misure alternative commette un nuovo reato.
Il dato shock riguarda i tossicodipendenti.
Nel 2005 i tossicodipendenti reclusi sono circa 18mila (circa +1.200 l'anno, ndr). Secondo calcoli prudenziali lo stato spende solo per il loro mantenimento quasi un miliardo e 200 milioni di euro all'anno,
3.150.000 euro al giorno. Perché non destinare queste risorse a educatori e assistenti sociali invece che in sbarre e detenzione? Per evitare un disastro totale è improrogabile creare strutture diverse dal carcere che garantiscano la disintossicazione e il reinserimento sociale. E' interesse di tutti, perché è evidente che più diminuisce la recidiva più viene garantita la sicurezza della collettività, che pure è un diritto che lo stato deve perseguire.
L'Unione è in grado di pronunciarsi definitivamente sulla concessione di un'amnistia?
Nel programma non è ipotizzabile, perché l'amnistia prevede un quorum parlamentare che va oltre la maggioranza prevista nella riforma elettorale del centrodestra. E' ovvio però che se cambiasse il codice penale sarebbe del tutto illogico non concederla, proprio perché cambiano le logiche della pena e delle sanzioni. In passato infatti è sempre stato così. D'altra parte se svanisce il maggioritario allora anche la contrarietà,
espressa soprattutto dai Ds, all'abbassamento del quorum per l'amnistia viene indebolita. Si potrebbe quindi approvare una legge, già presentata in questa legislatura, che torna al quorum semplice degli anni '80.
Luciano Violante (capogruppo Ds) ha però proposto alla Cdl il sì alla Cirielli se sparirà la parte «Salva-Previti». Mi sembra un'apertura che stride con il tuo ottimismo, o no?
Mi sembrerebbe incredibile che chi condivide l'impianto del nuovo codice penale possa approvare la Cirielli, tant'è vero che le nostre pregiudiziali di costituzionalità vertono soprattutto sulla recidiva e non sulla prescrizione. L'unica divisione tra noi secondo me nasce dall'equivoco di chi dice che bisogna abrogare le leggi del centrodestra e chi dice che il programma deve essere innanzitutto propositivo. La conclusione però è la stessa, perché le proposte dell'Unione annullano automaticamente i danni della Cdl. Non vorrei che ci battessimo tanto per poi tornare a leggi che
erano sbagliate anche per noi.da Il Manifesto