INQUINAMENTO PORTO TOLLE: CONDANNATI VERTICI ENEL. ADESSO BATTAGLIA LEGALE RIGUARDO CIVITAVECCHIA
 











E’ una grandissima vittoria che premia il meticoloso lavoro compiuto dalla Procura di Rovigo a seguito delle numerose denunce formulate da semplici cittadini che, consapevoli di non essere adeguatamente tutelati dagli Enti preposti a tale compito, si erano rivolti alla magistratura; un importante risultato che crea un precedente devastante per ENEL che ora si troverà a rispondere, anche a Civitavecchia, dei danni che saranno provocati del carbone della centrale TVN. La Cassazione ha, infatti, confermato la condanna per i vertici della centrale ENEL di Porto Tolle tra cui gli allora A.D. Paolo Scaroni (oggi ENI, lo stesso che fece approvare la centrale di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia) e Franco Tatò nonché gli allora Direttori dell’impianto Zanatta e Busatto, riformando l’appello. Una sentenza resa possibile dalla dovizia di particolari contenuta nelle consulenze tecniche di cui si è avvalsa la Procura della Repubblica. Ci uniamo al comitato “Cittadini Liberi di Porto Tolle” nell’esprimere riconoscenza e gratitudine ai legali che hanno appoggiato sostenuto, in varie forme, l’azione di denuncia contro il funzionamento della centrale ENEL di Polesine Camerini, sottolineando quanto le gravi inadempienze nella gestione della stessa fossero lesive della salute della popolazione residente nonché le gravi responsabilità dei vertici aziendali in tale contesto e che rende merito alla correttezza dell’impostazione accusatoria formulata dalla Procura della Repubblica di Rovigo e della posizione perseguita dalle parti civili rappresentate dai comitati, che sono stati gli unici soggetti a sostenere sino all’ultima fase processuale la tesi di un obbligo di controllo e di intervento sulla centrale di Porto Tolle, anche da parte dei massimi livelli societari. Per Civitavecchia, attualmente una delle città tra le più compromesse dalle ricadute inquinanti a causa di 50 anni di servitù energetica imposta dallo Stato e dalle Amministrazioni ammaestrate dai fondi elargiti quali compensazioni, quello di Porto Tolle è l’esempio da imitare e che, nella convinzione che si sia compiuto un atto di giustizia sociale, sentiamo il dovere di chiedere anche per il nostro territorio. Dopo anni di vessazione il Movimento Nocoke Alto Lazio ed il comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia inizieranno, con energia rinnovata, da questa vittoria, il percorso legale utile a denunciare il massiccio inquinamento, che ha reso tristemente noto il comprensorio per le statistiche di alta mortalità di patologie tumorali. Fonte: www.unonotizie.it