AMAZZONIA IN PERICOLO
 











Il responsabile brasiliano della regolamentazione sull’ambiente si è dimesso perché contrario ad autorizzare un progetto che gli esperti ritengono un disastro ecologico: la diga di Belo Monte, che infliggerebbe una cicatrice più grande del canale di Panama proprio nel cuore dell’Amazzonia. La mega diga inonderebbe distese enormi di foresta tropicale e caccerebbe via migliaia di indigeni. Le compagnie che trarrebbero profitti dalla diga hanno già provato a demolire migliaia di leggi ambientaliste in passato, e ora vogliono cominciare a costruire nel giro di poche settimane. L’Amazzonia è un tesoro mondiale, ed è urgente una denuncia globale. Le dimissioni potrebbero lasciare la strada libera all’autorizzazione alla diga, ma se saremo in tanti ad alzare le nostre voci, potremmo segnare una svolta decisiva contro il progetto. Trasformiamo questo in un momento cruciale per l’immagine internazionale della neoPresidente del Brasile Dilma. Firma la petizione d’emergenza a Dilma per fermare Belo Monte e proteggere l’Amazzonia.
Belo Monte è un progetto più grande del Canale di Panama, che se realizzato inonderebbe almeno 400.000 acri di foresta pluviale, cacciando via 40.000 indigeni e distruggendo l’habitat inestimabile di numerosissime specie uniche al mondo: tutto questo per creare energia che potrebbe essere generata da investimenti nell’efficienza energetica.
La pressione sulla Presidente Dilma contro la diga sta crescendo; il Presidente dell’agenzia per l’ambiente del Brasile si è appena dimesso, rifiutandosi di autorizzare la costruzione di Belo Monte e sfidando così la forte pressione politica che vuole andare avanti con questo progetto disastroso. Gli esperti ambientali, i leader degli indigeni e la società civile sono tutti d’accordo che Belo Monte sarebbe una profonda cicatrice ambientale nel cuore dell’Amazzonia.
La costruzione potrebbe partire già il prossimo mese: alziamo la pressione sulla Presidente Dilma
per chiederle di fermare questa diga! Firma la petizione ora prima che arrivino i bulldozer: sarà consegnata a Brasilia!