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Ecco la "ricetta" dei medici di famiglia per una sanità più efficiente |
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I "suggerimenti per istituzioni e cittadini", la "ricerca per un servizio alla scienza". Si e’ conclusa a Torino, con un lungo elenco di proposte, la X Assemblea nazionale dell’Associazione italiana medici di Famiglia (Aimef). Tre i risultati piu’ interessanti della ’tre giorni’ del Lingotto: la ricetta per migliorare il servizio agli assistiti; i consigli per promuovere modalita’ efficienti di fruizione dei servizi sanitari; gli studi osservazionali impostati in corso di assemblea. Per un servizio sanitario organizzato con efficacia, questa la soluzione proposta da Aimef: coinvolgimento diretto dei medici nella pianificazione dei servizi; partecipazione della medicina di famiglia agli organi di governo delle Asl; presenza del medico di famiglia in pronto soccorso per i codici bianchi e verdi. "Per Aimef e’ questo l’unico modo per rendere piu’ efficiente il servizio, focalizzandolo sull’esperienza e la professionalita’ di chi eroga i servizi- spiega il presidente Aimef, Tristano Orlando- È la ricetta per evitare inutili sovraesposizioni dei pazienti ad accertamenti clinici che provocano rischi per la salute. È questa la via anche per ridurre gli sprechi sanitari derivanti da cause che vogliamo e possiamo eliminare". Sul banco degli imputati, l’assenza di dialogo tra medici di famiglia, specialisti e medici che lavorano in urgenza; la prescrizione di troppi farmaci e di esami clinici non necessari, il ricorso al pronto soccorso, anche senza urgenza, da parte degli assistiti. Per promuovere nuove modalita’ di fruizione dei servizi sanitari, i medici si impegnano a incoraggiare cambiamenti nei comportamenti dei propri assistiti riguardo alla salute: promozione della prevenzione, interventi educazionali, counseling costante sono le parole d’ordine in una strategia che comporterebbe anche una riduzione della spesa sanitaria. Tra le ricerche cui i medici Aimef lavoreranno, quelle sulla promozione dell’attivita’ fisica, la sperimentazione sulla valutazione del dolore oncologico e studi su altre malattie, allo scopo di mettere in rete le conoscenze acquisite affrontando casi singoli, ma anche per colmare lacune scientifiche e gestionali riconosciute dagli stessi ministeri competenti. Al Lingotto, inoltre, i soci Aimef hanno riflettuto sul proprio ruolo nelle cure palliative, nella terapia del dolore cronico (che affligge oltre 10 milioni di italiani) e nell’assistenza domiciliare ai malati terminali, sulle forme di organizzazione dei medici di famiglia e sul loro ruolo di pubblico ufficiale.de Agenzia Dire |
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