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INCHIESTA DELLA PROCURA DI TRENTO SULLE ACCIAIERIE DI BORGO VALSUGANA |
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Il 5 Dicembre scorso la Procura di Trento ha disposto il sequestro dell’acciaieria di Borgo Valsugana (TN). La produzione comunque continuerà sotto la supervisione di un commissario nominato dal giudice. L’acciaieira Valsugana è una fonderia ad arco voltaico che fonde rifiuto ferroso (rottame contenente diverse impurità). La decisione del sequestro si basa sull’esito delle analisi eseguite dal Corpo forestale di Enego (VI) e sulle intercettazioni telefoniche. Sono stati rinvenuti livelli di diossine al camino di 3 volte il limite di legge (fino a 1,5 nanogrammi per metro cubo con limiti di legge di 0,5 ng/m3). E’ stata inoltre rinvenuta diossina oltre i limiti di legge nei terreni circostanti. L’inchiesta era partita dal rinvenimento nel sito di ripristino ambientale di Monte Zaccon di scorie dell’acciaieria, che superavano i limiti di legge per quanto riguarda i metalli (le analisi eseguite dall’azienda risultavano formalmente a posto per refertazioni false dei laboratori). Dalle intercettazioni telefoniche si sono accertate anche refertazioni false per quanto riguarda gli autocontrolli dell’industria sulle emissioni di diossine e polveri totali dal camino. Il direttore dell’acciaieria Emilio Spandre è agli arresti domiciliari. Sono indagati anche quattro funzionari dell’APPA di Trento per aver concesso nell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) un’emissione di diossina 1000 volte superiore ai valori di legge. L’APPA aveva effettuato uno studio sulle PM 10 a Borgo Valsugana nel 2004 ed aveva rilevato un abnorme concentrazione di alcuni metalli quali lo zinco che risultava dieci volte superiore rispetto alla città di Trento. Nonostante questo ha concesso un aumento di produzione all’acciaieria. |
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