Tedesco: "Chiederò al Senato di autorizzare l’arresto"
 











On. A. Tedesco

Chiederà al Senato di concedere l’autorizzazione all’arresto il senatore Alberto Tedesco, autosospesosi dal gruppo del Pd al Senato, ex assessore alla Sanità della Regione Puglia, e indagato nell’ambito delle inchieste sulla gestione della sanità pugliese. Per il senatore Tedesco il gip De Benedictis qualche giorno fa ha confermato la richiesta della misura cautelare dopo un lungo interrogatorio. Il Senato dovrà decidere nei primi giorni di aprile se concedere o no gli arresti. "Non posso accettare che la magistratura chieda il mio arresto e che il Senato mi salvi. Per questo quando il provvedimento giungerà in aula inviterò l’assemblea ad autorizzare il carcere".
"Voglio camminare a testa alta - dice l’ex assessore alla sanità - e voglio che la mia famiglia cammini a testa alta"."Non potrei camminare tra la gente che dice ’è stato salvato dal Senato’". E Tedesco continua: "La mia innocenza è totale e la voglio dimostrare. Le indagini stanno
andando stranamente in un modo molto lento". "A me - ribadisce Tedesco - interessa la gente. Temevo che la gente potesse ricredersi sul mio conto. Invece non è così e non voglio incrinare questa credibilità". La sua decisione - è stato chiesto a Tedesco - può dipendere dal fatto di temere di essere ’scaricato’ dal Pd? "No, è esattamente l’opposto - ha risposto Tedesco - io voglio solo avere la possibilità di esprimermi e di dimostrare la mia totale innocenza".
Tedesco ammette comunque di provare "una delusione forte" dal punto di vista umano per quanto riguarda il comportamento tenuto nei suoi confronti dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e dal sindaco di Bari, Michele Emiliano. "Ho sempre dimostrato lealtà, ho sempre lavorato con il massimo impegno ogni giorno e mi aspettavo una solidarietà diversa, soprattutto da Vendola dal quale non ho ricevuto neanche una telefonata". In una intervista, Tedesco definisce il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola: "Un
uomo privo di sentimenti. Con lui, sino a quando gli sono stato utile elettoralmente, ho avuto ottimi rapporti. Anche quando ero indagato. Dal giorno dopo le elezioni del 2010 mi ha accuratamente ignorato". Il senatore del Pd ironizza sull’interesse di Vendola per le nomine dei vertici della sanità regionale ("Nelle sue famose ’narrazioni’ c’è un posto anche per i direttori generali").
Il parlamentare non risparmia neppure il sindaco di Bari, Michele Emiliano: si interressava delle nomine "perché era preoccupato di mantenere gli equilibri all’interno del partito"; "ha sempre cercato di influenzare le politiche regionali e questo ha creato in quegli anni attrito anche con Vendola". Il senatore punta il dito anche contro i compagni di partito Rosy Bindi e Francesco Boccia: "Senza aver letto una carta si sono scagliati con inaudita violenza contro di me".