Sanità, politica ed affari
"Illeciti dilaganti:servizi veterinari, case farmaceutiche,cliniche private..."
 











Sanità, politica ed affari? Qual è il minimo comune denominatore di questi illeciti insopportabili? Una prima spiegazione è di carattere generale e ci conferma purtroppo il successo di una Weltanschauung ormai generalizzata: fare i soldi è ciò che solo conta e chi di soldi di qualsiasi provenienza s’è ne fatti tanti viene comunque ammirato o quanto meno invidiato. La seconda spiegazione riguarda specificamente la sanità, un ambito dove  il denaro circola così profusamente e dove i controlli “spontanei”, cioè non attuati dalla magistratura ma dagli stessi enti preposti, sono a dir poco evanescenti. La tentazione di  spartirsi un po’ la torta è pertanto molto forte.
Liste di attese infinite.Eppure, in base alle diverse norme in vigore, è diritto di ogni assistito esigere visite ed esami in tempi certi, per poter ricevere cure appropriate. A ribadirlo ancora una volta è il nuovo Piano nazionale di governo delle liste di attesa per il
triennio 2010-2012, che prevede tempi da rispettare obbligatoriamente per visite, esami, interventi chirurgici. Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale a novembre, a fine febbraio sono state approvate le Linee guida per le Regioni su come attuare gli adempimenti previsti.
Inoltre segnaliamo, primari che intascano soldi a sbafo presso studi privati. Case farmaceutiche che propongono viaggi chiamandoli congressi. Terapie & affari.Servizi veterinari. Famiglie-clan che spostano voti durante le infinite campagne elettorali. Cliniche private che "ospitano" reparti di strutture pubbliche.
Sembra quasi che lo sforzo dei tanti medici e paramedici che ogni giorno tentano disperatamente di dare dignità alla sanità pugliese non emerga, non lasci segno e molte volte questi onesti medici soffocano dietro le scelte dei direttori generali nominati quasi sempre per alti meriti  di questo o quel partito.
Qualche anno fa, le intercettazioni telefoniche tra un autorevole deputato e
il manager di una Asl hanno aperto la discussione sul rapporto tra sanità e potere politico. Ci si chiede: c’era bisogno di intercettare qualcuno per sapere che la sanità, in Puglia, ma non solo, è lottizzata? C’è qualche cittadino che non sa che nella nostra regione esistono primari senza reparto, nominati solo per ragioni politiche, manager divisi secondo il manuale Cencelli, che si sono aperte crisi politiche interminabili aventi ad oggetto assessorati alla sanità e relativi organigrammi delle Asl? Ci sembra molto improbabile. Le barelle che ancora oggi affollano i corridoi di alcuni nostri ospedali testimoniano quanto siamo lontani da una sanità efficiente. La domanda non è dunque se, ma perché il nostro sistema sanitario vive un rapporto patologico con il potere politico.
Proviamo a dare una risposta. La spesa sanitaria riguarda i tre quarti della spesa regionale. Sono migliaia di miliardi che si perdono in un vortice di interessi, lobby mediche, strutture private,cliniche che
fanno capo da sempre alle stesse famiglie.Scandalo,Servizi veterinari di Corso giannone Fg:"appartamenti non idonei,impianto elettrico non a norma dalle vigenti leggi,personale adibito a mansioni non dovute, straordinari illegalmente determinati, utilizzo improprio delle sedi in ore serali,riscaldamenti inesistenti...". Non ne beneficiano i cittadini, come qualità del servizio, né tanto meno i lavoratori della sanità, infermieri, tecnici di laboratorio, medici precari i cui contratti sono rinnovati di semestre in semestre. Questa precarietà, l’assenza di un piano ospedaliero, il mancato rispetto delle direttive del piano sanitario regionale, il potere smisurato di cui dispongono i manager delle Asl non sono casuali.
L’incertezza consente a pochi e noti di lucrare e speculare, letteralmente, sulla vita delle persone. La politica dovrebbe scrivere pubblicamente le linee programmatiche, gli obiettivi, le priorità, i manager dovrebbero essere esecutori indipendenti e autonomi, nel
raggiungimento di obiettivi sui quali bisognerebbe ragionare. Non è stato così,anzi si peggiora. La riduzione dei posti letto sta avvenendo in tutte le specialistiche. Il potere politico nella sanità non individua un settore dello stato sociale, ma un mercato da spartire. Manager, scelti non per merito ma per tessera, spesso privi dei requisiti formali previsti dalla legge, consentono di dividere nomine di primari, di assistenti. Be.Mi.