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Nichi Vendola e la "non-questione" palestinese |
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Alcuni giorni fa il Presidente della Regione Puglia Vendola ha ricevuto l’Ambasciatore di Israele ed al termine dell’incontro ha diramato un comunicato stampa contenente alcune sue dichiarazioni che giudico a dir poco allarmanti. Con la scusa della cultura ebraica e del relativo festival in Puglia - e di auspicabili futuri "rapporti economici, commerciali ed istituzionali" che stanno molto a cuore al governo israeliano - Vendola ha colto l’occasione per fare un vero e proprio panegirico dello stato di Israele, citando come suoi meriti "la trasformazione di aree desertiche in luoghi produttivi e in giardini", e la capacità di Israele di "confrontarsi col tema mondiale del governo del ciclo dell’acqua, dell’energia e dei rifiuti con pratiche di avanguardia". Vendola forse non sa, o fa finta di non sapere, della distruzione sistematica di intere aree nei territori della Cisgiordania, occupati illegalmente da Israele, attraverso la costruzione di centinaia di insediamenti e di infrastrutture stradali spesso utili soltanto a separare scientificamente i villaggi abitati dai palestinesi ed a deturpare l’ambiente. Non sa, o fa finta di non sapere, che Israele ha trasformato "il deserto in giardini" grazie al furto sistematico e costante dell’acqua del popolo palestinese (valle del Giordano), della Siria (alture del Golan) e del Libano (area delle Fattorie di Shebaa)… e che lascia migliaia e migliaia di palestinesi vivere al limite della disidratazione. Vendola parla, inoltre,della grande capacità di Israele di "valorizzare il patrimonio culturale" ignorando che il centro storico di Hebron - dove sono allocate le tombe dei Patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe - è tenuto in ostaggio da poche centinaie di coloni estremisti armati e protetti da migliaia di soldati israeliani. E che i pochi coraggiosi turisti che si recano a visitare Hebron sono accolti dai loro sputi, dal lancio di oggetti e dalle loro minacce. Vendola dimentica che la città Natale di Gesù, Betlemme, è oggi completamente cinta da un vergognoso muro. Vendola non ricorda e non condanna i 60 anni di occupazione israeliana. Vendola non spende una parola sul muro e sull’apartheid. Vendola non chiede la liberazione degli oltre 10.000 prigionieri politici palestinesi racchiusi nelle prigioni israeliane, per la maggior parte detenuti senza alcun processo ma esclusivamente attraverso ripetuti provvedimenti amministrativi emanati senza alcuna giustificazione, come avvenuto per ben due anni all’attuale sindaco di Nablus, Adli Yaish, eletto democraticamente dai suoi cittadini. Vendola non spende una parola sull’operazione "piombo fuso", che ha provocato a Gaza meno di due anni fa un massacro di civili, tra cui moltissimi bambini. E non dice una parola sull’assedio inumano a cui ancora oggi sono sottoposti gli abitanti dell’intera Striscia che vanno ricostruendo le loro case non "sulle" macerie ma "con" le macerie, non essendo consentito importare a Gaza alcun materiale edile. Nulla di tutto questo…. Vendola si limita a fare il panegirico di Israele e pensa ad eventuali possibili affari. Forse Vendola ha realizzato che in Italia per fare carriera politica sia indispensabile diventare sionisti? Raffaele Porta ordinario di Biochimica, Università di Napoli "Federico II", presidente Osservatorio euro mediterraneo e del Mar Nero |
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