De Magistris: -La mia prima sfida è vinta:mobilitare una città depressa-
 











De Magistris p.m.

Luigi De Magistris continua a girare quartiere per quartiere, municipio per municipio della sua Napoli in una campagna elettorale che si fa sempre più aspra. Il candidato sindaco Idv-Fds è consapevole che la partita è aperta: i sondaggi, per quello che possono valere, lo danno in ascesa e in condizione di giungere al ballottaggio. «Il mio sondaggio è stare fra la gente e cercare di fare politica come non si faceva da tempo, con i comizi, fermandomi a parlare in ogni spazio pubblico. La prima sfida credo di averla già vinta, stiamo riuscendo a mobilitare una città depressa politicamente e moralmente. Credo che la mia candidatura sia l’unica vera alternativa. Lo capisco anche dal modo con cui, dagli schieramenti contrapposti, cercano di isolarci».
A proposito di chi la sostiene, nei giorni scorsi un quotidiano prestigioso come il Corriere della Sera la definiva candidato di Sel e IdV. Uno svarione?
Sarà stato uno sbaglio! A
Napoli gli schieramenti sono chiari anche perché la partita è poco ideologica e molto materiale. Si tratta di stare fra la gente senza cadere nel populismo, parlando di trasparenza nella spesa pubblica, affrontando la corruzione di un certo sistema imprenditoriale e della camorra dei colletti bianchi. Io credo che con queste elezioni si possa determinare un laboratorio politico. Un nuovo modo di impegnarsi nel Mezzogiorno proprio mentre l’asse sembra essersi spostato nel centro-nord.
Una campagna elettorale in una città al centro di enormi movimenti speculativi
Non a caso c’è un consociativismo trasversale, una sorta di partito unico della spesa pubblica. Giorni fa hanno fotografato i candidati Pasquino, Morcone e Lettieri che incrociavano le loro mani. Mi ha ricordato il capolavoro di Rosi "Le mani sulla città". C’è il tentativo di garantire una continuità di cui è espressione anche il prefetto Morcone. I due punti su cui si accentrano gli interessi sono Bagnoli e Napoli Est,
verso Ponticelli, ma ci sono interessi forti anche sul centro storico. Gli altri candidati non propongono nulla rispetto alla necessità di politiche industriali, distrutte con la fine dell’Italsider. Il vero progetto socialista e liberale è quello di rompere gli oligopoli che governano Napoli. Penso a come è stato sperperato il denaro pubblico con il progetto di Bagnoli, agli impianti di incenerimento che si vogliono realizzare a Napoli Est. Occorrerebbe invece lavorare su un polo di eccellenza per valorizzare le risorse giovanili, la ricerca, la cultura.
Quanto pesano in queste elezioni i poteri criminali?
Premesso che per me vale l’articolo 27 della Costituzione (presunzione di innocenza), come non considerare il fatto che Lettieri, il candidato del Pdl, è emanazione diretta di Nicola Cosentino, sotto processo per il legame con il "clan dei Casalesi"? In giro per la città in tutti i manifesti del candidato compare il nome di Cosentino, spesso anche scritto a caratteri più
grandi di quelli usati per Lettieri. In pratica se vincesse la destra il vero sindaco sarebbe un uomo dei "casalesi". Poi basta guardare le sue liste, compaiono cognomi inquietanti come Nonno e De Simone, si aggiunga il rientro in Regione, voluto da Berlusconi - dopo la sospensione sempre per reati gravi - di Conte e Gambino. Se non bastasse ci sono da registrare gli omicidi avvenuti nella zona nord, sembra legati alla compravendita di voti, la presenza dei neonazisti di Casa Pound nelle sue liste. In continuità con il "bassolinismo" Velardi è diventato lo spin doctor di Lettieri, per questo continuo a dire che la mia è l’unica candidatura che può fare da argine. Il 10 maggio faremo una manifestazione anticamorra perché questa città ha bisogno di essere sottratta a quei poteri.
Lei ha utilizzato parole molto forti per criticare la scelta di Sel di appoggiare Morcone.
Credo che sia stata una scelta precisa che corrisponde ad un errore politico enorme. Vendola si è posto in questi
mesi come l’emblema del cambiamento nel centro sinistra. Non ha considerato e ha sottovalutato il fatto che Napoli poteva essere un trampolino di lancio per dare consistenza a questa speranza. La Federazione e l’IdV mi supportano molto, ma io invito ugualmente gli elettori di Pd e di Sel ad un voto disgiunto per non far prevalere la continuità e il berlusconismo. Non devono dimenticare che Morcone, al di là delle relazioni con Gianni Letta, sotto il governo di centro destra ha tenuto un comportamento molto negativo con i profughi a Lampedusa e che è sotto inchiesta per il centro di accoglienza di Policoro. Ha insomma un pedigree burocratico e amministrativo che lascia perplessi.
Considera importante un successo della Federazione della Sinistra nella sua coalizione?
Sono convinto che ci sarà una grande affermazione della Federazione. Avete scelto per primi di appoggiarci e state operando benissimo. La vostra lista è guidata da una donna e secondo me riuscirete a riportare al voto
gli astensionisti cronici che ci sono a sinistra. Sono convinto che se le tre liste che mi sostengono (FdS, IdV e "Napoli è tua") otterranno i risultati sperati, da Napoli si potrà ricominciare a ricostruire una cittadinanza attiva e chi lo merita riacquisterà credibilità. Anche per la FdS ci sarà una risalita e si tornerà a parlare positivamente di Napoli.
La scorsa settimana è stata caratterizzata da episodi di violenza su cui c’è stato grande clamore mediatico.
Io condanno in generale ogni forma di violenza, non rientra nella mia forma mentis. Credo ad una rivoluzione pacifica che non contempla la violenza. Ma debbo ragionare sui fatti: si è cominciato con una aggressione neonazista nei confronti di alcuni studenti dei collettivi universitari. L’aggressione è opera di noti esponenti di Casa Pound, uno dei quali è in lista con il centro destra. Poche ore dopo Lettieri è stato contestato andando a poche centinaia di metri dal luogo dell’agguato. Ho visto soltanto i video, una
contestazione dura ma senza aggressioni fisiche che è stata molto enfatizzata. Poi è stato lanciato un petardo in una delle decine e decine di sedi che, grazie ai milioni di euro che sta spendendo, Lettieri ha aperto nella città. Infine, l’altra notte, c’è stata una aggressione durissima con mazze da baseball e coltelli ai danni di ragazzi, probabilmente ad opera della criminalità organizzata. Amedeo Laboccetta, già implicato in rapporti con pezzi deviati delle istituzioni e in processi che lo vedono imputato, non ha perso tempo e ha chiesto di isolare gli «estremisti che fiancheggiano De Magistris». È il tentativo di inquinare la campagna elettorale perché dà fastidio il fatto che noi siamo riusciti a tenere insieme l’imprenditore onesto e i ragazzi dei centri sociali, il preside e l’operaio, l’intellettuale, l’operatore sociale, la persona di sinistra, il liberale e il cattolico. Questo fa paura al sistema oligopolistico che utilizza per fermarci sia la manovalanza neonazista che la delinquenza organizzata. Per fermarli occorre vigilanza democratica e buona informazione.
Quale sarà, rompendo la scaramanzia, la prima delibera che firmerà da sindaco?
Entro sei mesi voglio portare la raccolta differenziata capillare nel 70% del territorio cittadino, realizzare impianti di compostaggio e chiudere qualsiasi ipotesi di realizzazione di un inceneritore a Ponticelli. Il modo per liberare i 145 milioni di euro che a Napoli spettano, dalla Ue per affrontare il problema principale.  Stefano Galieni