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-Gli ospedali psichiatrici vanno chiusi-, le ong scendono in campo |
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-Gli ospedali psichiatrici giudiziari vanno chiusi e subito-. A chiederlo sono 25 associazioni – e l’elenco non si è ancora chiuso – che hanno promosso la Campagna «Stop Opg», nata e promossa in seguito alla denuncia della commissione parlamentare di inchiesta del servizio sanitario nazionale promossa da Ignazio Marino. Quello che, poi, è stato documentato in un video schock fa rabbrividire. Uomini senza più umanità rinchiusi in celle sporche, senza bagno, in letti con fori in corrispondenza del bacino per i bisogni. Insomma, un vero e proprio inferno. In queste strutture sembra che non sia mai arrivata la legge “Basaglia”, a 33 anni dalla sua entrata in vigore, il 13 maggio 1978. -Sono persone malate e hanno diritto a essere curate-, chiosa Marino. Oggi sono circa 1.400 le persone recluse negli Opg, un centinaio in più rispetto al 2007. Eppure, nel 2008, era stato emanato un Decreto della presidenza del consiglio dei ministri che prevedeva il trasferimento della sanità penitenziaria dal ministero della Giustizia a quello della Salute, quindi percorsi alternativi per la presa in carico dei pazienti. A fine 2009 è stato fatto un elenco numerico di 300 pazienti “dimissibili”, perché hanno finito di scontare la pena e non sono più socialmente pericolosi. Ma sono ancora dentro. -Più di 350 internati potrebbero uscire subito: dovrebbero essere accolti in strutture adatte grazie a progetti individualizzati di cura e reinserimento-, sottolinea Stefano Cecconi, uno dei promotori della campagna - . Uno di loro nei giorni scorsi si è suicidato nell’Opg di Aversa, dopo otto anni di reclusione. -Dobbiamo restituire loro la cittadinanza, un nome, una casa – continua Cecconi - . Regioni e Asl devono prevedere programmi per il loro reinserimento e strutture esterne di accoglienza. Intendiamo monitorare quelle inadempienti-. -Non si può più dire che non ci sono i fondi per farli uscire – incalza Marino - . Il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha comunicato che è partita l’erogazione delle risorse promesse per agevolare l’assistenza sul territorio dei pazienti che possono essere dimessi. Dei 5 milioni stanziati, però, solo 3 milioni e 400mila sono stati effettivamente erogati alle Regioni». I motivi? Spiega il presidente della commissione d’inchiesta: -Solo alcune ne hanno fatto richiesta presentando dei progetti di assistenza. Il Lazio non l’ha fatto, pur avendo 41 cittadini che hanno il diritto di lasciare gli Opg. E non hanno richiesto i fondi nemmeno la Liguria che ha 11 cittadini da accogliere, l’Abruzzo che ne aspetta 6, la Campania dove dovrebbero tornare 75 internati, la Calabria e la Sicilia che devono riaccogliere rispettivamente 11 e 31 persone, il Friuli Venezia Giulia che ne aspetta 7. Questa evidente mancanza di cooperazione va fermata al più presto-, conclude Marino. |
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