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Cei e Caritas: la crisi ha creato quasi un milione di disoccupati |
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Un forte allarme per la crescita della disoccupazione e della povertà nel nostro Paese arriva dalla Cei che lancia un appello affinchè venga lanciato un piano nazionale contro la povertà. La Cei rileva come in Italia «cresce la vulnerabilità delle famiglie e delle persone - persi quasi 900 mila posti a tempo pieno, le donne le più escluse dal mercato del lavoro, molti anziani con gravi limitazioni non sono aiutati». Monsignor Vittorio Nozza, direttore di Caritas Italiana, che ha introdotto l’incontro della Consulta nei giorni scorsi ha ricordato gli effetti delle crisi economica sul nostro paese, anche a partire dai dati del Rapporto annuale Istat, presentato il 23 maggio. Quindi il direttore di Caritas Italiana ha spiegato che sono stati persi quasi 900 mila unità di lavoro a tempo pieno, è aumentata l’area dell’inattività, l’occupazione cresce prevalentemente nei servizi a più basso contenuto professionale, si riduce il numero delle posizioni più qualificate, il capitale umano è sottoutilizzato: guadagni più bassi, minori prospettive di sviluppo. Ancora, secondo l’analisi del direttore generale della Caritas, «è emerso poi che una quota sempre più alta di giovani scivola, non solo nel Mezzogiorno, verso l’inattività prolungata, vissuta il più delle volte nella famiglia di origine». Infine, si legge nella comunicazione del sito della Cei, «oltre il 40% dei giovani stranieri abbandona prematuramente la scuola, alimentando un’area di emarginazione i cui costi non tarderanno a diventare evidenti. E se le donne vivono una inaccettabile esclusione dal mercato del lavoro, gli anziani sono investiti da una vulnerabilità crescente: povertà e deprivazione riguardano spesso le famiglie di ultrasessantacinquenni; molti, affetti da gravi limitazioni, non sono aiutati nè da reti informali, nè dai servizi a pagamento, nè dalle strutture pubbliche».Fabrizio Salvatori |
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