Africa, le nuove tecnologie la salveranno
 











Gli esperti che hanno partecipato all’appena conclusasi conferenza “eLearning Africa” a Dar es Salaam hanno lanciato la sfida ai leader del continente per dare priorità agli investimenti nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) nel settore educativo al fine di fornire ai giovani laureati maggiori conoscenze necessarie per l’occupazione. Gli esperti dicono che ciò costituirebbe un modo per affrontare la disoccupazione giovanile che imperversa, oltre che per affrontare le sfide educative del continente.
“eLearning Africa” è la conferenza annuale del continente sull’uso delle Ict per lo sviluppo, l’educazione e la formazione. Elearning Africa 2011 a Dar es Salaam è stata la sesta edizione e si è tenuta sul tema Giovani, competenze ed idoneità al lavoro. L’evento ha riunito 1.702 partecipanti da 90 paesi in Africa ed oltre. Il ricco menù della sesta edizione ha visto 322 relatori da 57 paesi che hanno condiviso le migliori
pratiche e idee in 65 sessioni parallele. In aggiunta a ciò, hanno preso parte alla conferenza 25 ministri e viceministri e più di 50 funzionari governativi di alto livello da 21 paesi dell’Africa per discutere il futuro ruolo delle Ict nell’educazione in Africa.
La ciliegina sulla torta è stata una rassegna dove 52 espositori da 16 paesi hanno esposto tecnologie innovative e risorse educative. “Stiamo assistendo a crescenti investimenti nelle tecnologie della comunicazione nel nostro continente, e all’entusiasmo dei giovani nell’adattare nuove tecnologie e colmare la barriera geografica trainati da veloci cambiamenti nelle convergenti tecnologie. Questi nuovi sviluppi andranno infine a vantaggio della nostra gente negli sforzi per lo sviluppo”, ha affermato Mohammed Bilal, vicepresidente della Repubblica di Tanzania.
Di fatto, il tema della conferenza non poteva essere più appropriato. Studi recenti hanno mostrato che l’Africa possiede la popolazione più giovane e con maggiore
crescita del mondo. Tuttavia, le nuove opportunità di lavoro non stanno al passo con la crescente quantità di forza lavoro giovanile, che costituisce il 37% delle persone in età lavorativa ma ironicamente anche il 60% dei disoccupati. Non è sfuggito agli osservatori che le opportunità lavorative per i giovani non sono state al passo con la crescita della forza lavoro giovanile in quanto le attività economiche non sono cresciute abbastanza velocemente da generare un numero sufficiente di posti di lavoro. Inoltre, la maggior parte dei giovani non ha le competenze, le conoscenze e l’esperienza richiesta dal mercato del lavoro. E’ quindi scontato che i giovani abbiano bisogno di conoscenze e competenze rilevanti che li rendano produttivi e competitivi nel mercato del lavoro e che diventino idonei al lavoro e professionalmente produttivi. “Per preparare i giovani a diventare assumibili, le nazioni africane sono ora impegnate nell’ampliamento del sistema educativo e della formazione a differenti livelli. Risultati notevoli sono stati notati in termini di accesso ed espansione delle infrastrutture per scuole, collegi, istituti di formazione professionale e politecnici - ha osservato Bilal -. Tuttavia, il rapido aumento di iscrizioni degli studenti ha posto numerose sfide. Fra le principali vi sono il numero inadeguato di insegnanti con qualifiche appropriate, l’accesso limitato ai servizi bibliotecari ed a internet, al materiale educativo ed ai laboratori”. da Redattore Sociale