Emiliano: “Ora indagine approfondita”- D’Onofrio: “Diamo fastidio a qualcuno”
 











Sindaco M. Emiliano

"Regolerò i conti con le infiltrazioni criminali nelle aziende municipalizzate" raccontava a Repubblica Michele Emiliano tre domeniche fa. Venti giorni dopo è lo stesso sindaco, da Facebook, a fare sapere che "un operaio di Multiservizi si è suicidato". Si chiamava Vincenzo Pavone. Aveva scritto un biglietto d’addio: "Sono stufo di questa mafia". Parole fatali come una profezia. Parole dure come pietre, che lasciano immaginare scenari inquietanti. "Sì, è una cosa molto inquietante" ammette Giovanni D’Onofrio, l’ex prefetto che esattamente un anno fa proprio Emiliano aveva nominato amministratore unico della Multiservizi. "Devi riordinare l’azienda: questo mi ha detto il sindaco" ricorda D’Onofrio, alfiere della legalità.
"Forse, chissà, diamo fastidio a qualcuno. In Multiservizi c’era gente che aveva dei privilegi e a cui il giro di vite non piace. Io, a proposito di alcune situazioni delicate, ho parlato anche con i magistrati. Toccherà ai
pubblici ministeri accertare i reati".
Non è facile capire nella "terra di nessuno"  -  così Emiliano definiva Multiservizi, "dove c’è mezzo clan Parisi assunto negli anni Novanta"  -  chi o che cosa possa avere annebbiato la mente di Pavone per spingerlo fino alla morte. D’Onofrio: "Io non l’ho conosciuto. Era in servizio dal 2001, con un contratto a tempo indeterminato, prima giardiniere e poi custode di notte. Non era stato mai sanzionato dal punto di vista disciplinare. Francamente sono rimasto dispiaciuto per quello che è successo, voglio essere solidale con tutti i suoi familiari".
L’ex prefetto confessa di essere "amareggiato". Quanto ad Emiliano, preferisce rinunciare alle "chiacchiere mediatiche": "Ho disposto un’indagine approfondita perché i fatti potrebbero essere collegati alla difficile situazione ambientale dell’azienda". E’ da un po’, ormai, che il primo cittadino punta l’indice contro le municipalizzate. Tutte, nessuna esclusa. Batte sempre
sullo stesso tasto: "Molti sono i parenti stretti di persone condannate per mafia, in queste società pubbliche. Questo vale soprattutto per Amiu e Multiservizi". Ce n’è pure per Amtab, "inquinata da gruppi di delinquenti". Materializza "soggetti reclutati in modo assurdo e discutibile, che intimidiscono gli altri dipendenti". Potrebbe essere capitata qualcosa del genere, a Pavone. Promette: Bisogna intervenire con energia e decisione".
E’ ancora su Facebook che Emiliano annuncia di restare con la bocca cucita: "Voglio pensare a quello che è accaduto, senza farmi distrarre dalla tentazione di cercare giustificazioni o di affermare che avevo già preso le dovute precauzioni. Oggi un uomo che lavorava per la città si è tolto la vita. Questo è un giorno di lutto, che non prevede interviste". la repubblica-Lello Parise