DAL RICATTO DELLA LEGA UN MURO DI RIFIUTI
 











Lo sversamento di rifiuti che in queste ore ci rende vittime dell’ennesima violenza perpetrata ai danni di Acerra, è solo l’ultimo schiaffo sopportato da una Città che subisce da anni per l’emergenza rifiuti creata altrove, spesso dalla connivenza criminale di politica, Istituzioni e camorra.
La situazione in cui versa Napoli -l’area metropolitana e la provincia circostante- è la fotografia di un disastro amministrativo gravato per vent’anni sulle spalle dei cittadini partenopei e più volte denunciato da questi ultimi. Uno scempio ambientale di proporzioni inaudite che fra la costruzione dell’inceneritore e lo sversamento dei rifiuti provenienti dalle industrie del Centro-Nord ha fatto di territori come Acerra la pattumiera d’Italia.
La politica operata in questi due anni dal Governo Berlusconi ha prodotto nient’altro che l’apertura di nuove discariche su tutto il territorio, in zone indebitamente vicine a siti ospedalieri o nel cuore di
parchi naturali di interesse nazionale, reprimendo più volte nel sangue il grido di giustizia della popolazione locale. Una politica che incurante della veloce saturazione dei suddetti siti, non si è volutamente preoccupata -con equanimi corresponsabilità delle giunte Caldoro, Cesaro e Iervolino- di impostare un piano di smaltimento dei rifiuti che prevedesse la salvifica differenziata porta a porta; quest’ultima avrebbe da un lato evidenziato l’inutilità dell’eco-mostro di Acerra e dall’altro garantito posti di lavoro a tutto l’agglomerato partenopeo interessato nella raccolta, scongiurando una cartolina che ritrae il Vesuvio avamposto violentato di un’infinita discarica a cielo aperto.
Il decreto firmato dal Presidente Cesaro, che impone -in violazione di una sentenza del TAR-  il trasferimento dei rifiuti degli STIR di Giugliano e Tufino nei siti individuati nella nostra Città, risponde con imbarazzo ad un diktat pubblico della Lega a Berlusconi, che fa pagare ancora una
volta l’equilibrio di un Governo traballante alla salute dei cittadini. Bossi porta in queste ore con orgoglio la medaglia al disvalore per aver fatto affondare la Campania sotto una montagna di rifiuti. Acerra e Napoli non possono pagare eternamente il prezzo di un Nord indifferente allo sversamento delle proprie materie tossiche nella campagne partenopee, sordo alla responsabilità Politica ed Istituzionale di un’emergenza di carattere nazionale.
La gravità del quadro è oggi resa ancora più macabra da un legame criminale fra parte del PDL campano ed alcune ditte di raccolta rifiuti che in queste ore hanno scientificamente sabotato, talvolta con la violenza, il normale svolgimento dei lavori da parte degli operatori ecologici. La volontà di minare con ogni mezzo la riuscita del piano di raccolta differenziata prospettato da Tommaso Sodano, risponde agli interessi affaristici del partito unico dell’incenerimento dei rifiuti e della camorra, preoccupati come non mai dallo sfumato
accordo per la costruzione dell’inceneritore a Napoli Est. Facile, disonesto oltre che irresponsabile, voler scaricare sulla nuova amministrazione De Magistris le responsabilità di un disastro ventennale che porta la firma di lobby, nani e ballerine.
Se il Governo continuerà ad obbedire a Bossi e agli interessi specifici della criminalità organizzata, Acerra continuerà a rappresentare per l’Italia intera una sterminata discarica a basso costo. Berlusconi -artefice di un cancro che oltre ai saperi e al lavoro ci nega il diritto alla vita e alla salute- firmi il decreto che autorizza l’immediato trasferimento dei rifiuti negli impianti fuori regione dichiaratisi disponibili in tal senso!
Una storia lunga più di sessant’anni ci racconta di una Città che da sempre resiste e si difende agli attacchi del dispotismo e della tirannia.
Per questo ci facciamo promotori di un presidio alle porte di Montecitorio in data Martedì 28 Giugno.  Costruiamo una mobilitazione che consenta
al popolo della Campania di vincere unitariamente questa lotta!
ACERRA NON SI PIEGA!