“Debtocracy", il documentario anti Fmi che appassiona i giovani greci
 











“Debtocracy", il documentario anti Fmi che appassiona i giovani greci.  Si chiama “Debtocracy" (Debitocrazia); è un piccolo documentario costato 8mila euro che parla di un debito di 350 miliardi. Da quando è stato messo in rete sotto libera licenza lo scorso aprile, è stato visto da oltre un milione di persone, diventando un vero proprio fenomeno di costume per la gioventù ellenica. “All’inizio avevamo pensato a un piccolo film di qualche minuto sull’odioso debito che nel 2007 l’Ecuador si rifiutò di pagare al Fmi. Un esempio da mostrare ai greci che da oltre un anno subiscono i ricatti e l’austerità delle istituzioni monetarie, per invitarli a resistere", racconta Aris Chatzistefanou, uno degli autori del documentario. Ma il progetto a si è progressivamente ampliato: un celebre musicista greco ha scritto la colonna sonora, gli internauti chiamati a finanziare il film hanno raccolto gli 8mila euro necessari. Così Debtocracy è diventato un film di un ora e un quarto che ripercorre le tappe della tragedia economica greca dal 2008 a oggi con interviste a economisti di sinistra, materiale di repertorio e incursioni nella crisi argentina del 2001, risolta in modo diametralmente rispetto alle pietanze indigeste cucinate per Atene dall’alta finanzia transnazionale. Girato con uno stile provocatorio e militante (Strauss-Khan viene paragonato al dittatore Papadopolou, i governi occidentali all’Iraq di Saddam Hussein), Debtocracy rappresenta  una specie di manifesto telematico degli “indignati" greci, riuscendo a coinvolgere nel movimento di protesta migliaia di giovani lontani da associazioni, partiti e sindacati. “Non volevamo realizzare un documentario equilibrato ed equidistante, non ci interessa dare la parola a chi ci dice di sacrificarci, i loro argomenti li conosciamo già. Noi denunciamo la “debitocrazia", il cinismo della politica e la svendita del nostro paese", conclude Chatzistefanou. Ika Pythagoras