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“Il 29 giugno scorso Regione Puglia ha siglato un accordo con il sistema delle farmacie convenzionate pubbliche e private per la distribuzione concordata dei presidi per diabetici prevedendo, ad esempio, che la distribuzione delle strisce reattive per l’autonoma misurazione delle glicemia debba avvenire da parte del farmacista senza tener conto di eventuali indicazioni sullo strumento più appropriato, ‘sulla base della disponibilità di magazzino’ e tenendo conto delle preferenze espresse dal paziente. Della riunione, convocata per la firma dell’accordo, hanno fatto parte solo dirigenti della Regione e rappresentanti della Federfarma, mentre non sarebbero stati invitati né i medici Specialisti e, né tanto meno le associazioni di diabetici. A tal riguardo Marmo considera che “in pratica il paziente diabetico effettua l’autocontrollo attraverso un dispositivo elettronico e delle "strisce" sulle quali versa una goccia di sangue, ed in seguito alle risultanze dei valori viene effettuata una adeguata terapia, stabilita dallo Specialista, che deve essere perfettamente appropriata pena gravissimi problemi. Le caratteristiche tecniche specifiche dei vari strumenti debbano essere tenute in piena considerazione sulla base delle necessità cliniche e individuali di ogni singola persona con diabete. Invece, a seguito dell’accordo siglato, chi decide cosa fornire all’ammalato sarà il farmacista a seconda della scorta di magazzino, anche perché, sempre stando all’ accordo, vi sarebbe stabilita una cifra fissa da rimborsare alla farmacia per ogni singola ricetta.” L’interrogante chiede pertanto di conoscere “se risponde al vero che in sede di sigla dell’accordo, del 29 giugno scorso, con il sistema delle farmacie convenzionate pubbliche e private per la distribuzione concordata dei presidi per diabetici, sono stati estromessi i medici specialistici e le Associazioni dei diabetici; che sarà il farmacista a decidere il tipo di glucometro o di striscia reattiva, da fornire al paziente diabetico, in relazione al materiale presente all’atto della richiesta in magazzino; che alla farmacia che fornisce il presidio sanitario viene rimborsata una cifra fissa per ogni singola ricetta al di là del tipo di presidio fornito”. Infine, “se non si ritiene che tale provvedimento, dettato più da criteri commerciali che di salvaguardia della salute, non ponga in serio rischio ed in condizioni di gravissima vulnerabilità il paziente diabetico”. |
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