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Ambiente: cementificazione "killer" sulle coste pugliesi... |
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"La Puglia, con i suoi splendidi 865 km di costa, si colloca al quarto posto nella classifica nazionale per reati accertati, con 1,7 violazioni per ogni km di litorale". Nel 2010, sono state "1.505 le infrazioni accertate, ovvero il 12,7% del totale nazionale, 1.636 le persone arrestate o denunciate e 658 i sequestri effettuati nel territorio regionale". Questi alcuni dei dati principali presentati oggi a Gallipoli da Goletta verde, la campagna itinerante di Legambiente che ogni estate vigila sullo stato di salute del mare e dei litorali italiani. Da quanto emerge dal capitolo dedicato alla Puglia nel dossier ’Mare mostrum’, che ogni anno Legambiente pubblica per evidenziare gli abusi e gli oltraggi alla nostra immensa risorsa mare, sono proprio le coste più belle ad attirare maggiormente la bramosia dei "pirati del mare". Facendo uno zoom sulla regione, "la nota dolente è senza dubbio l’abusivismo sul demanio". La regione "è quarta anche nella classifica nazionale di questa infausta categoria: le infrazioni accertate a tal riguardo ammontano a 412 solo nel 2010 e hanno comportato 270 sequestri e 535 persone denunciate o arrestate". Nel contesto regionale, è Lecce a guidare l’avanzata del tacco d’Italia, posizionandosi "al sesto posto nazionale fra le province del mattone selvaggio". Nel Salento, infatti, nonostante la fiacca del mercato immobiliare, "il business delle ville e delle seconde case al mare non subisce flessioni". "Solo nel comune di Patù (Lecce), sono state sequestrate ventidue villette pronte a essere vendute a persone non residenti - segnala Goletta verde - lussuose abitazioni a un passo dal mare del capo di Santa Maria di Leuca sotto splendidi uliveti, costruite però in violazione della normativa urbanistica e grazie al coinvolgimento dei tecnici comunali per il rilascio dei permessi". Pochi chilometri più a nord "a Ugento, all’interno di un appezzamento agricolo di 5 mila metri quadrati, ad aprile scorso i finanzieri hanno scoperto una villa abusiva di 450 metri quadrati". Quella di Torre Porto Miggiano, nel comune di Santa Cesarea Terme, in provincia di Lecce, "è un’altra situazione allarmante", il tipico esempio di "cemento selvaggio ’con le carte a posto’" nel cuore del Salento. Sul ciglio di una scarpata che si affaccia sul litorale verrà infatti realizzato un villaggio di 536 appartamenti. Nel complesso saranno costruite attrezzature balneari nautiche, per il tempo libero e complementari al turismo, come piscine, parcheggi e un ristorante, per una superficie totale di 60.197 metri quadrati. Lo stato del cantiere è già in fase di avanzamento "e una cementificazione selvaggia su un tratto di costa tra i più belli di tutto il salento si va ad aggiungere ad altre realizzazioni in un’area già fortemente compromessa". Oltre alla costa l’impatto di questi interventi andrà a coinvolgere i tipici paesaggi agrari che caratterizzano il territorio circostante, nonché fauna e flora tipiche dell’ambiente costiero. Ancora cemento in spiaggia, "ancora tratti di costa salentina violentati - segnala Legambiente - nel 2009 il comune di Porto Cesareo ha autorizzato la costruzione a 7 metri dalla battigia di un albergo a Punta Saponara, sul perimetro dell’area naturale protetta e a poca distanza dalla antica torre di avvistamento di Torre Lapillo". Una concessione che, "in deroga al piano regolatore vigente, ha permesso di costruire 3,8 metri cubi su un metro quadrato, in poche parole, anziché far costruire 700 metri cubi ne hanno autorizzati la bellezza di 2.770". Legambiente Porto Cesareo si è battuta per fermare quel cantiere, ha fatto un ricorso al Tar, con esito favorevole ai proprietari. "Sotto il profilo del cemento selvaggio, la situazione in Puglia è piuttosto critica - afferma Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia - specialmente in passato le meravigliose coste pugliesi sono state teatro di scempi e abusi". Tuttavia, "sottolineiamo con piacere un notevole impegno da parte dell’amministrazione regionale a rimediare a questa situazione, con interventi mirati a ripristinare la legalità nonché a tutelare i litorali pugliesi - dice Tarantini - un esempio degno di nota è senza dubbio la recente volontà di intervenire in maniera concreta sulla colata di cemento selvaggio di Torre Mileto, in provincia di Foggia, dove dagli anni 70 sorge un villaggio costiero interamente abusivo costituito da 2.800 orribili case tirate su sulla sabbia e senza fondamenta, senza rete fognaria e senza allacci". La riqualificazione ecologica dell’insediamento di Torre Mileto a Lesina, per rimuovere le centinaia di alloggi abusivi che hanno alterato in profondità l’equilibrio dell’habitat lagunare, "non è operazione semplice - continua Tarantini- ma sappiamo che i traguardi difficili sono quelli che danno più soddisfazione e richiedono molta tenacia e, in questo caso, virtù civica per essere raggiunti". Nella conferenza di servizi fra Regione e comune di Lesina tenutasi lo scorso 14 luglio "è stato condiviso il percorso tecnico-amministrativo che consente di concludere l’iter del piano di recupero che porterà alla demolizione di centinaia di costruzioni abusive - conclude - dunque, siamo in dirittura di arrivo e ci auguriamo che il governo regionale continui su questa strada, intervenendo anche su altri abusi ai danni della costa". Il caso delle demolizioni a Torre Mileto "è senza dubbio un esempio virtuoso che dovrebbe essere esteso a tutta la regione ed in tutto il territorio nazionale - dichiara Stefano Ciafani, portavoce di Goletta verde - sulle coste italiane, infatti, un reato su quattro è causato dal cemento illegale. Questa è una piaga costante per quanto riguarda l’ambiente costiero che si sana solo con gli abbattimenti a colpi di tritolo e non con ipotesi di condono, che, come già fatto nel 1985, poi nel 1994 e più recentemente nel 2003, continuano a riaffiorare in parlamento con l’unico obiettivo di premiare i furbi a discapito, non solo dei tanti cittadini onesti che rispettano la legge ma soprattutto dell’integrità del nostro inestimabile patrimonio costiero nazionale". |
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