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Qualche mese fa, in occasione di una lussuosa anteprima, vi avevamo parlato de I Borgia, una delle grandi offerte Sky per il prossimo anno. Un progetto ambizioso, che ieri, in prima serata su Sky Cinema 1, ha visto l’inizio ufficiale. Il serial consterà di 12 episodi che di sicuro terranno inchiodati gli spettatori. Questa dispendiosa e monumentale opera che ci riporta al corrotto tempo di Papi-padri e cardinali-satiri, di un potere spirituale che era più temporale che mai (ops, non è poi così diverso da oggi), pur con i suoi difetti sa appassionare. Un po’ come I Tudors, incentrando tutto il racconto sul sesso e sul suo modo di essere leva efficacissima per costruire e condizionare il Potere, solletica allo stesso tempo la parte più pruriginosa dei nostri gusti e le nostre tentazioni più paranoiche e dietrologhe. Tom Fontana, ideatore del progetto, ha puntato tutto sul racconto iperrealistico ed espressionistico di quel periodo decadente, si intrufola nella famiglia del cardinal Borgia, spia ben oltre il buco della serratura, non si ferma neanche quando l’incesto, tabù televisivo per eccellenza, si fa largo tra le lenzuola di quella famiglia (in cui spicca l’eccellente promessa Marta Gastini, una forza della natura). E questo rappresenta, forse, l’idea di una tv davvero libera, Sky. Dopo aver raccontato gli scandali di famiglia nel suo Tg (vedi News of the world), dopo aver cambiato la storia della serialità italiana con Romanzo Criminale, non sembra aver paura di raccontare il lato oscuro del passato del Vaticano. Anche in un paese bigotto come il nostro. La storia è buona e loro ci puntano forte, senza remore. Lo fanno in un’Italia in cui, tanto per citarne una, la bella fiction su Borsellino si dimenticò delle perplessità del magistrato sull’attuale premier (e padrone della tv che la trasmise). Succede anche ai migliori, in fondo il buon Benigni, per vincere l’Oscar, fece liberare i lager agli americani e non all’Armata Rossa. Boris Sollazzo |
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