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Isole del Pacifico a rischio scomparsa a causa dei cambiamenti climatici |
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A causa dei cambiamenti climatici l’arcipelago Kiribati nell’Oceano Pacifico, rischia di scomparire. Il livello del mare, infatti, continua a salire ed entro 60 anni rischia sommergere i 33 atolli. Il perché è semplice. ’’L’anidride carbonica che emettiamo va oltre le possibilità di assorbimento dell’atmosfera ed aumenta la capacità di trattenere il calore del sole. Questo comporta un maggior numero di incendi, lo scioglimento dei ghiacciai e, di conseguenza, un aumento dei livelli del mare’’ spiega all’Adnkronos, Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia. Un problema, quello dell’innalzamento dei livelli del mare, che sembra si stia accentuando. Tanto che, secondo gli scienziati dell’Università di Brema, in Germania, ai primi di settembre lo scioglimento dei ghiacciai ha superato il record registrato nel 2007. Tra le terre esposte all’innalzamento del mare causato dal riscaldamento globale, troviamo anche le isole della Micronesia (uno Stato arcipelago, costituito da circa 600 isole dell’Oceania) che per non essere ’cancellate’ dalla terra hanno avviato una azione legale contro la Repubblica Ceca che ha annunciato l’espansione di una centrale a carbone, le cui emissioni faranno aumentare il riscaldamento globale e di conseguenza anche il livello del mare. Greenpeace, che sostiene l’azione di Micronesia, ha chiesto che la disattivazione dell’impianto che rappresenta il maggiore centro di emissioni di Co2 della Repubblica Ceca, avvenga entro il 2016. Secondo un rapporto della commissione intergovernativa sui cambiamenti climatici dell’Onu, inoltre, l’innalzamento del livello dei mari minaccerà delta importanti come quello del Nilo in Egitto, quello del Gange- Brahmaputra in Bangladesh e India e quello del Mekong nel Vietnam sudorientale, provocando lo sfollamento di oltre un milione di persone per regione entro il 2050. Il delta del Po, invece, compare nella lista degli 11 più a rischio ma non in quella che prende in considerazione la popolazione da evacuare. Il cambiamento climatico, dunque, è responsabile di trasformazioni profonde, che avranno conseguenze di vasta portata nei decenni a venire. Tanto che il direttore esecutivo di Greenpeace Italia sottolinea come un aumento medio della temperatura di 3 gradi nel corso del secolo porterebbe tra l’altro ad un aumento del 20% delle mortalità legato alle ondate di calore: "abbiamo avuto un evento eccezionale nel 2003 con migliaia di morti in Europa" commenta. E non solo: "comporterebbe anche una diminuzione della produzione agricola, con un aumento di 550 milioni di persone a rischio di fame e 1,3 miliardi di persone denutrite e lo scioglimento quasi completo dei ghiacci della Groenlandia e della parte ovest dell’Antartide". |
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