|
|
Allarme degli scienziati: ’’La crisi economica spinge anche alla depressione’’ |
|
|
|
|
|
|
|
|
Non solo danni al portafogli, la crisi economica alza il rischio di depressione persistente, quindi grave di lungo termine, nelle persone. Ad affermarlo è uno studio scientifico condotto per 13 anni da un gruppo di esperti su un team di oltre 12mila volontari della Gazel, la compagnia nazionale per elettricità e gas francese. Secondo lo studio, pubblicato questa settimana sulla prestigiosa rivista scientifica "Molecular Psychiatry" e diffuso oggi da Nature, "la depressione a lungo termine può essere infatti legata alla posizione socio-economica di una persona". Ecco perché, in base ai consistenti risultati della ricerca, gli scienziati suggeriscono che gli sforzi per ridurre il peso della depressione sulle persone devono rispondere ai bisogni di salute mentale di tutta la popolazione, invece di concentrarsi esclusivamente sui cosidetti "gruppi ad alto rischio". Precedenti ricerche, spiega lo studio, hanno già rilevato che gli individui con una bassa posizione socioeconomica hanno alti tassi di depressione, ma è rimasto poco chiaro se questo riflette una maggiore incidenza o più di una persistenza del disturbo. Utilizzando la regressione multinomiale, la ricercatrice francese Maria Melchior dell’Inserm di Vellejuif, che ha guidato la ricerca, e i suoi colleghi hanno analizzato l’evoluzione della depressione su 12.650 individui, in un lungo studio epidemiologico sui volontati-dipendenti della Gazel. Il rapporto fra i livelli di depressione e la posizione socio-economica sono stati valutati utilizzando rispettivamente la scala e la qualità professionale del Center for Epidemiological Studies-Depression (Ces-D). Lo studio ha incluso anche variabili come anno di nascita, stato civile, fumo di tabacco, consumo di alcol, indice di massa corporea, eventi di vita negativi, e pre-esistenti problemi psicologici e non psicologici. Gli scienziati hanno così scoperto che i partecipanti delle classi professionali intermedie e basse hanno avuto fino a 4,5 volte in più la probabilità di essere colpiti da depressione persistente rispetto ai colleghi di grado più elevato. Per gli scienziati, infine, se fattori demografici, eventi di vita negativi e preesistenti problemi di salute possono rappresentare significativi elementi di rischio, tuttavia "la posizione socio-economica è predittiva del rischio a lungo termine della depressione persistente".
|
|