Napolitano: ’Popolo padano non esiste’
 











"E’ chiaro, il popolo padano non esiste, si discute di federalismo fiscale, si chiede un livello più alto di partecipazione delle Regioni... Tutto questo è lecito, ma ove dalle chiacchiere si passasse ad atti preparatori di qualcosa che va verso la secessione, tutto cambierebbe", ha detto Giorgio Napolitano, a Napoli.
’STATO LOMBARDO-VENETO? E’ UN PENSIERO GROTTESCO’ -   A Giorgio Napolitano è stato chiesto cosa pensi delle dichiarazioni di Umberto Bossi a proposito di una via democratica alla secessione. "Sono grida che si levano dai prati con scarsa conoscenza della Costituzione". E della affermazione che la volontà del popolo sovrano è al di sopra del capo dello Stato? "Bisogna leggere bene la Costituzione che dice che quella sovranità si esercita attraverso le leggi". "Ove dalle chiacchiere, dalle grida, dalla propaganda, dallo sventolio di bandiere si passasse ad atti preparatori di qualcosa di simile alla secessione - ha aggiunto
il presidente della Repubblica - tutto cambierebbe. Nel ’43-44 di fronte ad un tentativo di organizzazione, magari armata, di un movimento separatista quell’accenno di Stato Italiano appena nato non esitò a intervenire e si arrivò alla detenzione di un capo importante di quel movimento, Finocchiaro Aprile. Per ciò ho detto che invocare la secessione è fuori dalla realtà e dal mondo d’oggi. Il livello grottesco della richiesta dovrebbe bastare a farlo intendere. Si può strillare in un prato, ma non si può cambiare il corso della storia".
’NECESSARIA NUOVA LEGGE ELETTORALE’ - Si è rotto il rapporto di fiducia elettore-eletto. Ora serve un nuovo meccanismo nella legge elettorale. Lo ha spiegato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parlando questo pomeriggio a Napoli alla facoltà di Giurisprudenza.
"Non tocca a me fare nuove leggi, ma mi pare che ci sia la necessità di una nuova legge elettorale", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all’Università
di Napoli rispondendo alla domanda di uno studente. E’ necessario, ha spiegato, ristabilire un rapporto più diretto fra elettore ed eletto, con la facoltà dell’elettore di scegliere il candidato da eleggere, "un diverso meccanismo elettorale è necessario anche per determinare un ritorno di fiducia". L’attuale sistema elettorale, ha aggiunto, "ha interrotto un rapporto che esisteva fra elettore ed eletto. Non voglio idoleggiare sistemi elettorali del passato, ma solo dire che prima c’era un collegamento più diretto". Napolitano ha ricordato di essere stato per 39 anni in Parlamento e di essere stato eletto sempre con il sistema proporzionale e solo l’ultima volta con l’uninominale maggioritario (Mattarellum). "Anche per me - ha detto - la differenza era molto forte. Prima ero candidato in una circoscrizione Napoli-Caserta e dovevo rispondere a 2,5 milioni di elettori dove, rispondi a tutti e non rispondi a nessuno. Poi invece nel mio collegio c’erano 100 mila e passa elettori, ed era necessario rispondere più puntualmente.