Arrestati due dirigenti Arpab
 











Arresti domiciliari per Vincenzo Sigillito, l’ex direttore generale dell’Arpab, e Bruno Bove, il coordinatore del dipartimento provinciale. Secondo le indagini dei magistrati, l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti "Fenice" di Melfi ha inquinato le falde acquifere almeno dal 2002, ma l’Arpab Basilicata non ha comunicato i dati sull’inquinamento ambientale agli enti pubblici lucani. I Carabinieri per questo hanno eseguito i due provvedimenti di custodia cautelare ai domiciliari, con le accuse di disastro ambientale e omissione di atti d’ufficio.
RE le inchieste ha anticipato il caso "Fenice" (questo il nome dell’impianto) nei giorni scorsi: i risultati dei monitoraggi eseguiti fino al 2007 rivelano forte presenza di metalli pesanti cancerogeni.
I particolari dell’inchiesta, cominciata nel 2009, sono stati illustrati a Potenza nel corso di un incontro con i giornalisti, dal comandante provinciale di Potenza dei carabinieri, il tenente
colonnello Giuseppe Palma, e dai comandanti del Noe e del reparto operativo, i capitani Luigi Vaglio e Antonio Milone. Il gip di Potenza, Tiziana Petrocelli, su richiesta del pm Salvatore Colella, ha inoltre disposto il divieto, per due mesi, di ricoprire cariche direttive per l’attuale e l’ex procuratore responsabile dell’impianto "Fenice", Mirco Maritano e Giovanni De Paoli.
Dalle indagini è emerso un "pericoloso inquinamento" della falda acquifera prodotto da metalli pesanti e solventi organici, anche cancerogeni, non comunicato dai dirigenti della struttura di termovalorizzazione e non monitorato dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale, nonostante l’obbligo di inviare relazioni periodiche alla Regione, alla Provincia e alla Prefettura. La presenza, e la quantità di alcuni metalli pesanti, inoltre, non sarebbe mai stata verificata. Da questo è derivata, infine, anche la "mancata e tempestiva attivazione delle procedure di salvaguardia del territorio".
I
Carabinieri, secondo quanto si è appreso, stanno anche effettuando delle perquisizioni all’interno della "Fenice", e stanno verificando la regolarità di alcune assunzioni all’Arpab: per quest’ultima vicenda, sono stati emessi quattro avvisi di garanzia, uno dei quali notificato a un esponente politico lucano. Sigillito ha ricoperto l’incarico di direttore generale dell’Arpab dal 2006 al 2010.