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SINDROME GIAPPONESE. ANALISI E PRIME VALUTAZIONI DELL’INCIDENTE DI FUKUSHIMA |
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L’11 Marzo 2011, quando avvennero gli incidenti nucleari nella centrale di Fukushima Daiichi in Giappone, il nostro saggio, SCRAM 1, era già in lavorazione per la stampa. Non avremmo certo voluto che l’analisi sistematica dell’intero ciclo nucleare svolta nel libro venisse drammaticamente confermata da questi tragici incidenti. La successiva campagna sul referendum riguardante il nucleare ci ha impedito di ritornare sul problema di questi incidenti. Questo rapporto contiene lo studio che abbiamo condotto successivamente. La versione della dinamica e della gravità degli incidenti, che è stata diffusa nelle prime settimane ed è rimasta la versione ufficiale dato il silenzio stampa che è calato successivamente, risulta lacunosa e fuorviante. La Tepco ha diffuso i dati in suo possesso solo due mesi dopo l’incidente, il 15 Maggio 2011! Per due mesi i giapponesi non hanno saputo che a Fukushima Dai-ichi si è verificata la fusione dei noccioli di tre reattori, e probabilmente anche in alcune piscine del combustibile esaurito, e non è stata informata della natura, della gravità e dell’estensione della contaminazione radioattiva. E con ogni probabilità continuano la minimizzazione e l’occultamento dei dati, e forse non saranno mai colmabili. In questo rapporto, aggiornato e commentato sulla base di tutti i dati che sono stati resi noti, o in qualche modo trapelano, riteniamo utile anteporre una sintesi e le conclusioni generali per facilitare la lettura e la comprensione anche alle persone meno esperte, entrando in dettagli più accurati o più tecnici nei paragrafi successivi. Giorgio Ferrari e Angelo Baracca. |
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