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’Manovra da 24 miliardi’, Monti: crisi peggiorata |
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Prima del mandato "sono stato colpito dalla consapevolezza della crisi che hanno avuto le parti sociali. Da allora la situazione è peggiorata". Lo avrebbe detto - secondo quanto riferito da alcuni partecipanti alla riunione tra Governo e parti sociali a palazzo Chigi - il presidente del Consiglio Mario Monti. La manovra vale in tutto 24 miliardi al lordo della delega fiscale. Lo avrebbe detto il presidente del Consiglio Mario Monti secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione a palazzo Chigi. Monti ha ribadito che si tratterà di una manovra di "rigore, equità e sviluppò e che ci saranno interventi strutturali in diversi campi. Tre i punti sui quali interviene la manovra: bilancio pubblico, previdenza e sviluppo, avrebbe detto il premier, annunciando che gli interventi sul mercato del lavoro arriveranno "più avanti". Il settore nel quale è essenziale concertare è il mercato del lavoro, un po’ meno sulla previdenza e un po’ meno ancora sulla politica economica, avrebbe detto Monti. Il Governo cercherà di "alleviare il cuneo fiscale" sul lavoro. Lo avrebbe detto il presidente del Consiglio Mario Monti secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione in corso a palazzo Chigi. Monti ha detto che sarà intensificata la lotta all’evasione fiscale. Il Governo nella manovra ha previsto l’estensione del metodo contributivo pro rata per il calcolo della pensione per tutti, avrebbe detto il ministro del Welfare, Elsa Fornero. Il Governo abolirà le finestre mobili per l’accesso alla pensione perché sono un "bizantinismo inutile". Lo avrebbe detto il ministro del Welfare Elsa Fornero secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione. E’ in arrivo invece una fascia di flessibilità per l’uscita verso la pensione con assegni più bassi per chi esce prima. La pensione di anzianità a qualsiasi età si raggiungerà a 42 anni di contributi per gli uomini e 41 per le donne, avrebbe aggiunto. La convergenza tra uomini e donne per l’età di vecchiaia a 65 anni sarà raggiunta nel 2018. Al tavolo ci sono per il Governo il presidente del Consiglio, Mario Monti, il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera e il ministro del Welfare, Elsa Fornero. Per i sindacati partecipano i leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti e il numero uno dell’Ugl Giovanni Centretta. Per le imprese c’é il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia. Prima delle parti sociali è giunta una delegazione dei giovani che, con grande sorpresa e rammarico del ministro del lavoro e delle pari opportunità Elsa Fornero, non conta neanche una donna. Il ministro, visibilmente contrariato per l’assenza di donne nella delegazione giovanile, ha quindi lasciato la sala non prima di aver esternato tutta la sua insoddifazione. "Se neanche i giovani hanno la consapevolezza che il contributo delle donne deve essere valorizzato non si riesce ad andare da nessuna parte", ha detto secondo quanto riferito da diversi presenti. "Questo- ha aggiunto - è un atteggiamento culturalmente sbagliato".
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