Ulivi, la leggina che autorizza l’espianto
 











Per gli ambientalisti è la legge "ammazza ulivi". Per la politica, invece, una semplice norma tecnica che garantisce tutela del territorio e sviluppo. Il consiglio regionale ha approvato ieri all’unanimità la modifiche alla legge per la tutela degli ulivi monumentali, varata con grande enfasi nel 2007. Da oggi sarà più semplice espiantare gli alberi: sarà necessario chiedere sempre il parere delle commissioni competenti, come era previsto fino a oggi, ma si potrà procedere direttamente se non arrivasse una risposta nel giro dei novanta giorni. "Una follia" denunciano gli ambientalisti che hanno raccolto migliaia di firme per bloccare il provvedimento.
Sostengono, infatti, che la legge sia figlia della volontà di allargare per esempio gli impianti fotovoltaici spesso bloccati proprio dalla presenza di ulivi. Tra i casi citati quello di Carpignano, dove sarebbero stati sradicati 140 ulivi monumentali o a Lequile dove sarebbe pronta un’operazione
simile. "Nulla da temere" risponde però l’assessore all’Ambiente, Lorenzo Nicastro che ha raccolto la proposta di legge del consigliere regionale del Pdl, Massimo Cassano. "Si tratta di un testo equilibrato che garantisce la tutela del patrimonio arboreo senza tuttavia ingessare la necessità del nostro territorio di vivere e sostentarsi: la commissione oggi riesce a stare nei 30 giorni. L’approvazione della legge è un passo in avanti: non solo perché scongiura la deregulation che avremmo rischiato dal primo gennaio
del prossimo anno ma soprattutto perché ora grazie a una ricognizione fatta nei mesi scorsi avremo una scheda tecnica per ciascuna pianta censita, comprensiva di caratteristiche dell’albero".