Napoli tra camorra e pedofilia nel nuovo giallo di Mazzotta
 











E’ divenuta ormai una prassi nella produzione di genere lo “spin-off”, l’elevare un personaggio secondario di una serie originale a protagonista di una parallela. In sintonia con questa tendenza il solido giallo “Merce di scambio” di Ugo Mazzotta (Todaro Editore, pp. 218, euro 15.50) è incentrato sulla poliziotta Alice Caturano, amica e collega del Commissario Andrea Prisco, alle prese con intricati omicidi sullo sfondo delle sperdute montagne abruzzesi. In una Napoli sempre più asservita alla criminalità organizzata si muove invece Alice, trasferita presso il Commissariato del Vomero dove le è stato affidato un lavoro d’ufficio. Desiderosa di tornare in azione, l’intrepida Caturano dovrà vedersela con il sequestro del piccolo Federico, figlio di un’amica del sovrintendente Giorgia Colucci.
Da un sms inviato dalla vittima a Giorgia prende l’avvio una cruda storia di sequestri e ricatti, in cui nessuno è esente da colpe: dal sordido Virgilio
Storti,  trafficante di droga e di bambini, a Ducati, proprietario di un locale notturno e di una fasulla agenzia di modelle, fino a Valeria, ex-tossicomane che, in seguito al rapimento del figlio, finirà per ricadere nel vizio della droga.
Se in questa trasferta napoletana l’azione prevale sull’approfondimento psicologico non viene meno, però, la concezione del giallo come strumento di denuncia sociale. In una Napoli lassista ed ancora schiava dei pregiudizi razziali, Alice faticherà a difendere i diritti di un extracomunitario, ingiustamente pestato a sangue da un adolescente di ceto benestante.
Ed è doloroso constatare come le numerose figure femminili ritratte nel romanzo siano solo corpi, da eliminare senza esitazione una volta d’intralcio ai piani maschili, come la carceriera Marta, punita per essersi distratta un secondo di troppo.
Con una scrittura immediata e quasi visiva, Mazzotta dipinge un quadro desolante da cui la famiglia, più disgregata che mai, esce con
le ossa rotte. Consapevole di poter contare solo su se stesso, Federico si mostrerà molto più adulto di chi lo circonda e grazie all’abilità, tipica dei giovanissimi, di maneggiare i cellulari si garantirà una provvidenziale via di salvezza.  Monica Florio