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Sanità Regione Puglia:arrestati supermanager e primario ortopedia per scandali appalti e protesi...
Nota dell’assessore alle Politiche della Salute Tommaso Fiore, "in merito arresti Galante" |
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"Così aprivamo a Galante le porte della Sanità pugliese" Si muovevano come i padroni indiscussi della sanità pugliese, Gianpaolo e Claudio Tarantini. Imprenditori in grado di pilotare le gare d’appalto in molte Asl pugliesi e assicurare coperture politiche ai primari amici. E’ lo spaccato che viene fuori dalle 134 pagine di ordinanza di custodia cautelare firmate ieri dal gip Alessandra Piliego con le quali è stato posto agli arresti domiciliari il primario dell’ospedale di Castellaneta, Vito Galante, che oggi nel corso dell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere. Galante è accusato di aver favorito le aziende degli imprenditori baresi Gianpaolo e Claudio Tarantini, indagati a piede libero in questo procedimento, in cambio di viaggi e avanzamenti di carriera. I reati contestati (corruzione, turbativa d’asta e falso ideologico), si riferiscono agli anni 2008-2009. Il gip di Bari che ha emesso il provvedimento di arresto, Alessandra Piliego, già nell’ordinanza di custodia cautelare si è dichiarato incompetente disponendo il trasferimento degli atti alla procura di Taranto. Il medico è accusato di aver acquistato materiale dai Tarantini senza gara di appalto e di averli favorito nell’aggiudicazione di una fornitura medica in cambio di una serie di regali: biglietti aerei per un totale di duemila e 600 euro. Un viaggio in Svizzera per 750 euro, l’organizzazione di un convegno a Massafra per 5mila e 527 euro, la partecipazione a un convengo a Roma (255) e negli Stati Uniti (5.410 euro), l’utilizzo di autovetture aziendali e "miglioramenti - scrive il gip - della propria posizione professionale nell’ambito del settore sanitario regionale". Ed è proprio questo che inquieta di più nella lettura delle carte: la capacità dei Tarantini di infiltrare il sistema pubblico sanitario. "Galante - racconta Claudio Tarantini in un interrogatorio del febbraio 2011 - ci chiedeva di curare i suoi rapporti con i politici. Due volte lo portammo da Frisullo, perché in quel periodo a Taranto mancava un direttore di unità dell’ospedale Santissima Annunziata ma la cosa non si concretizzò". Frisullo non era però il solo riferimento. C’era l’ex vice segretario regionale del Partito democratico, Michele Mazzarano, che a credere alle intercettazioni telefoniche allegate all’ordinanza era grande amico dei Tarantini: discutevano di ristoranti, organizzavano incontri nella sede del partito regionale con i primari da raccomandare, disponeva del direttore regionale della Asl di Taranto (oggi a Bari), Domenico Colasanto, come fosse cosa propria. E a credere alle dichiarazioni di Gianpaolo e Claudio si accordavano anche sulle mazzette per pilotare gli appalti: "Per quello che attiene la gara dei trapani - mette a verbale per esempio Tarantini jr - posso dire che fu vinta a seguito delle pressioni di Mazzarano".Giuliano Foschini-repubblica L’lassessore alle Politiche della Salute, Tommaso Fiore, ha diffuso la seguente nota: “in merito ai provvedimenti di arresti domiciliari disposti dal Gip di Bari che coinvolgono il Direttore della struttura complessa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Castellaneta, Vito Nicola Galante, si precisa che l’Assessorato alle Politiche per la Salute, insieme all’ASL di Taranto, già nel 2010 aveva avviato una indagine formale interna per fare luce sulle modalità di acquisizione di materiale sanitario, in particolare di protesi ortopediche. L’indagine interna aveva evidenziato, in effetti, delle modalità di acquisto dei materiali protesici inopportune e anomale, effettuate a scelta esclusiva del medico, sulla base dell’intervento da eseguire, senza una chiara e reale comparazione economica dei listini prezzi depositati dalle aziende e senza una procedura di gara aperta. Pertanto, per mettere ordine e per sanare la situazione nel breve periodo, già nei primi mesi del 2010, era stato disposto agli operatori ortopedici di scegliere il materiale protesico da impiantare attraverso una preventiva valutazione anche economica dei prodotti, sulla base dei prezzi di listino depositati dai fornitori. Nel contempo, tuttavia, l’Area Gestione del Patrimonio della ASL di Taranto aveva predisposto gli atti per una procedura di gara, in unione con le ASL di Brindisi e Lecce, una modalità già sperimentata dalla ASL BAT e l’Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti” di Foggia, valutata positivamente dal Nucleo di Valutazione regionale. Al di là del lavoro della magistratura che è fondamentale per l’accertamento di abusi e irregolarità, soprattutto quando avvengono in un campo così delicato come quello della Sanità, sento comunque la necessità di sottolineare che l’impegno profuso dall’Assessorato e dalle ASL per bonificare i sistemi di gestione e di governance della Sanità sta producendo risultati importanti. La ricostruzione proposta dimostra di come l’Amministrazione regionale opera quotidianamente per sanare anomalie e irregolarità e per istituire meccanismi di controllo che sgombrino il servizio pubblico dall’inquinamento di interessi particolari”. Con le accuse di corruzione, turbativa d’asta e falsificazione ideologica di atti pubblici, è stato posto agli arresti domiciliari il direttore della struttura complessa di ortopedia e traumatologia dell’ospedale di Castellaneta, in provincia di Taranto, Vito Nicola Galante. L’arresto è stato disposto dal gip di Bari ed eseguito da militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza. L’ordinanza cautelare riguarda un’ampia indagine avviata dalla procura di Bari sulla gestione della sanità pugliese. In particolare, scaturisce dagli accertamenti svolti sui rapporti esistenti tra Galante e gli imprenditori baresi Gianpaolo e Claudio Tarantini, ritenuti soci occulti ed amministratori di fatto della Tecno Hospital Srl, riguardanti la fornitura di protesi e trapani ortopedici destinati alle Unità operative di ortopedia di vari presidi ospedalieri della Asl di Taranto. Secondo l’accusa, Galante "ha ricevuto ovvero accettato la promessa" dei fratelli Tarantini (che sono indagati) relativa a "titoli di viaggio, soggiorni presso strutture alberghiere, miglioramenti della propria posizione professionale" al fine di "compiere atti contratti ai doveri di correttezza ed imparzialità inerenti alla sua funzione di pubblico ufficiale". Il primario - sempre secondo la procura - ha infatti acquistato dalle aziende dei Tarantini dispositivi ortopedici "omettendo ogni valutazione in relazione all’infungibilità e/o insostituibilità" delle protesi "ovvero alla comparazione dei costi con altri prodotti aventi caratteristiche tecniche e finalità similari, così asservendo la funzione pubblica al soddisfacimento dei propri interessi". Galante è inoltre accusato di aver turbato una gara indetta dal direttore generale dell’Asl di Taranto relativa all’acquisto di ’trapani ortopedici’ destinati alle Unità operative di ortopedia di vari presidi ospedalieri, consentendo la partecipazione al pubblico incanto di alcune imprese nonostante fosse a conoscenza che le stesse erano riconducibili ad un unico centro decisionale (fratelli Tarantini), in violazione al Codice degli appalti. Secondo le stime della guardia di finanza, i profitti derivanti dai reati contestati a Galante ammontano a oltre 600mila euro: per questo agli indagati (tra cui i fratelli Tarantini) sono stati sequestrati beni mobili (autovetture) ed immobili (abitazioni) e somme (conti correnti bancari e titoli). Il gip che ha ordinato l’arresto, Alessandra Piliego, a quanto si apprende, si è dichiarata incompetente per territorio e ha disposto la trasmissione degli atti alla magistratura tarantina. Inoltre c’è anche un dirigente della Regione Puglia coinvolto nell’inchiesta della procura dell’Aquila per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione aggravata e che ha portato all’arresto di sette persone in Abruzzo, fra cui l’ex braccio destro dell’allora governatore abruzzese Ottaviano Del Turco. Il dirigente pugliese è Bernardo Notarangelo, uno dei supermanager della Regione Puglia, che ha la responsabilità dell’area del personale. Per Notarangelo, i pm hanno chiesto l’interdizione dai pubblici uffici per fatti commessi quando il dirigente pugliese era presidente della commissione di gara relativo all’affidamento in appalto del servizio di valutazione in itinere del Programma di Cooperazione transfrontaliera Ipa Adriatico 2007-2013. Notarangelo, che è anche vicepresidente dell’Oics, l’osservatorio interregionale sulla cooperazione allo sviluppo, avrebbe alterato, insieme a Mario Gay, altro componente della Commissione d’appalto arrestato stamattina, l’andamento della gara pilotandolo a favore della Ecosfera. Nell’ordinanza firmata dal gip Marco Billi si parlerebbe anche di assunzioni clientelari, di condizionamenti di procedure pubbliche in cambio di contropartite economiche.
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